Titolo originale: Leitin að svarta víkingnum
Autore: Bergsveinn Birgisson
Genere: Biografia/Romanzo
Anno di pubblicazione: 2013
Titolo in Italia: Il vichingo nero
Anno di pubblicazione ITA: 2019
Trad. di: Silvia Cosimini
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
Chiamo a raccolta gli amanti delle saghe, dei poemi e, ovviamente, dei vichinghi. Ma invito anche coloro che, a questo mondo, ancora non si sono completamente affacciati (per esempio io che, per quanto affascinata, del mondo vichingo ho solo una vaga infarinatura 🙈).
Qui troverete commerci (di schiavi, di grasso di tricheco, di pelli di foca, di oggetti preziosi, di armi, etc.), troverete colonizzatori e miti, toponomastica e viaggi, faide familiari e fratelli di sangue.
Ma procedendo per gradi…
Il vichingo nero non è completamente un romanzo, ma non è nemmeno del tutto un saggio.
Birgisson, per vent’anni (!), ha raccolto documenti, studiato mappe, discusso con esperti e studiosi con un solo scopo, quello di ricostruire la storia di un suo lontanissimo antenato: Geirmund pelle scura, colui che dette il via – o comunque fu tra i primissimi – alla colonizzazione dell’Islanda.
Perché un vichingo dovrebbe andare in Islanda, terra desolata e disabitata, quando ha a disposizione commerci più fiorenti e già avviati in Norvegia o Danimarca, ad esempio?
Oh, lo scoprirete! 😜
Un paio di altre cosette però.
Il testo è molto interessante, molto curato e puntuale, frutto di uno studio e di un impegno profondo (la biografia finale è davvero nutrita; per non parlare delle note!); però – mi pare giusto dirlo – è un po’ ripetitivo.
Sebbene sia ricco di valide informazioni in grado di rispondere a ogni vostra curiosità sul vichingo nero, su come si viveva all’epoca, cosa si mangiava e dove si andava a cercar moglie, non posso negare che, su alcuni concetti o considerazioni, sia anche un po’ ridondante.
Insomma, non è una lettura da fare così… giusto per passare il tempo. È un’analisi studiata e sudata che merita, anche da parte del lettore, un atteggiamento di profonda attenzione.
Quindi sì per chi è appassionato dalla materia, per chi vorrebbe conoscere di più sul mondo vichingo e la conquista di nuovi orizzonti, per chi cerca un testo curato con un pizzico di romanzo e di note personali all’interno.