Lettere a una nera

lettere a una nera

Titolo: Lettres à une noire
Autrice: Françoise Ega
Genere: Epistolario
Anno di pubblicazione: 1976
Titolo in Italia: Lettere a una nera
Anno di pubblicazione ITA: 2024
Traduzione di: Annalisa Romani
Pagine: 255

 – Ho ricevuto una copia di questo libro –

È il 1962 e non c’è bisogno di andare oltreoceano per assistere a un razzismo dilagante.

Siamo in Francia – a Marsiglia per la precisione – e Françoise Ega, dopo aver scoperto Carolina Maria de Jesus, scrittrice brasiliana proveniente da una favela, decide di rivolgere a lei un fitto epistolario/resoconto di vita destinato a durare fino al giugno del 1964.

Lettere a una nera, pubblicato postumo, nasce infatti così: un po’ per curiosità e un po’ per testimonianza (in certi momenti, anche per necessità), Françoise racconta a Carolina le difficoltà delle donne di colore in Francia.

Il suo – come Françoise stessa ammette – è tuttavia un punto di vista quasi “privilegiato”: lei conosce il francese, risiede in Francia da anni, ha quindi una rete di supporto e contatti in loco, conosce i propri diritti e, per tutto questo, non teme di rispondere alla padrona/datrice di lavoro.

Tutte qualità che a una signora borghese marsigliese non vanno proprio giù.

Françoise inizia così il suo percorso nella “Francia bene” per riportarci non solo la sua esperienza come donna delle pulizie (lavoro impostole in automatico dal colore della sua pelle a prescindere dal tipo di impiego per il quale si candida), ma anche quelle delle conoscenti e delle amiche.

A tutto questo, si alternano momenti familiari e personali molto privati: la malattia di un figlio, la fede religiosa, le difficoltà economiche e il sogno di diventare un giorno una scrittrice.

Diciamo, in breve, che il quadro che ne esce – nonostante qualche rarissima e toccante eccezione – è decisamente avvilente.

Lettere a una nera è una testimonianza – ahimè purtroppo ancora oggi molto attuale – di come sia facile scaricare le proprie frustrazioni su chi ha ancora meno di noi; di come la pochezza delle persone le spinga a farle sentire meglio maltrattando e abusando il prossimo; di come inspiegabilmente la gente si permetta di credersi superiore agli altri.

Conoscere Françoise Ega, Mamma Ega, il suo impegno sociale e l’importante eredità che ha lasciato è decisamente un tassello importante nel proprio bagaglio di conoscenza personale.

Infine, una piccola nota: come probabilmente già sapete, nel caso di biografie o auto-biografie non esprimo giudizi dal momento che, come ho già avuto modo di spiegare in passato, non ritengo sia possibile dare una valutazione al vissuto delle persone.

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