L’ombra dello Shogun. Le cronache dell’acero e del ciliegio

l'ombra dello shogun le cronache dell'acero e del ciliegio

Titolo originale: Les chroniques de l’èrable et du cerisier. Livre III:
Autrice: Camille Monceaux
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione:
Titolo in Italia: L’ombra dello Shogun. Le cronache dell’acero e del ciliegio
Anno di pubblicazione ITA: 2023
Traduzione di: Margherita Botto
Pagine: 520

Preceduto da:
La maschera del nō
La spada dei Sanada

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Attenzione se non hai letto i precedenti volumi della serie: spoiler più avanti!

Facciamo un piccolo passo indietro e torniamo a Hiinahime e alla notte del drammatico incendio al teatro.

In questo terzo volume della serie, sarà lei la nostra narratrice.

Scoperta la sua origine non giapponese, ma non ancora il suo vero passato, Hiinahime fugge attraverso il Giappone tra amici e nemici con la disperata speranza di trovare Ichiro ancora vivo.

Su di lei incombe poi un’ombra inquietante: quella dello Shogun.

L’ombra dello Shogun. Le cronache dell’acero e del ciliegio è il terzo e penultimo capitolo della serie iniziata con La maschera del nō.

Devo dire che, ovviamente per quel che riguarda i miei gusti, la storia continua a calare di tono facendosi sempre meno accattivante e avvincente (triste andazzo che già avevo sofferto ne La spada dei Sanada,il secondo libro della tetralogia).

In questo terzo capitolo, sebbene la novità del cambio di punto di vista sia carina, non riesce purtroppo a dare dimensione alla storia che resta lenta – soprattutto nella prima metà – e sottotono rispetto al primo volume.

Onestamente poi non ho avvertito un grandissimo cambiamento nella caratterizzazione della voce narrativa considerando il passaggio di punto di vista da Ichiro a Hiinahime.

Purtroppo si tratta di avventure che non restano impresse con imprevisti, avversità poco interessanti, sostanzialmente uguali a se stesse con uno schema che si ripete troppo frequentemente e che, alla fine, aggiungono davvero pochissimo al quadro generale della storia.

Lo sbroglio della “matassa” è piatto e privo poi di originalità tanto da risultare a lungo andare inverosimile..

Come avevo infatti purtroppo avvertito nel secondo capitolo, anche qui moltissime situazioni (troppe davvero) si risolvono spesso in maniera esageratamente provvidenziale per i protagonisti e lo stesso animo dei personaggi cambia a beneficio della storia senza troppe spiegazioni.

Insomma la fortuna sfacciata è un elemento di provvidenza narrativa da non abusarsi troppo secondo me.

Nonostante le tante pagine poi e il susseguirsi di “avventure” manca non solo un vero sviluppo nella trama (del libro nello specifico e della saga in generale) ma anche nella reale crescita dei personaggi o in un loro approfondimento; i principali restano in generale bloccati lì dov’erano e i secondari hanno brevi background riassunti in poche righe.

L’atmosfera resta sempre molto affascinante però non basta solo quella per appassionare un lettore.

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