Pelle d’asino

pelle d'asinoTitolo originale: Pelle d’asino
Autrice: Cécile Roumiguière
Illustratrice: Alessandra Maria
Genere: Fiaba
Anno di pubblicazione: 2020
Traduzione di: Francesca Mazzurana
Pagine: 58
Età di lettura consigliata: 9+

Nella stessa collana:
Il mago di Oz

 – Ho ricevuto una copia di questo libro –

Okay, onestamente è diversa da come la ricordavo; nei miei ricordi di bambina restavano sono quelli legati ai bellissimi vestiti che Pelle d’asino indossa.

E avevo rimosso la parte fondamentale: come inizia la storia – e perché Pelle d’asino chiede dei vestiti così immensamente meravigliosi.

Tutto inizia con la morte della regina e con il suo desiderio: si fa infatti promettere dal marito che egli non si risposerà se non con una donna più bella di lei.

Gli anni passano, il dolore del re per la perdita della moglie aumenta e questa suprema bellezza non si trova… fino a quando il re non incrocia la figlia, che aveva fatto allontanare, ormai cresciuta.

La fanciulla è così straordinariamente bella che il passo successivo è presto fatto: il re suo padre la sposerà (?).

C’è un modo per sfuggire a questa folle e insana volontà?

Ovviamente il percorso porterà la nostra Pelle d’asino a incrociare la strada con un principe azzurro che, similmente a quello di Cenerentola, escogiterà un modo per sposarla.

Nel mezzo, però, ci sono una serie di topoi di una certa importanza. pelle d'asino interno

In primo luogo, il tema della podestà e dell’autoritarismo in contrapposizione alla libertà che la protagonista cerca disperatamente per cavasi da una situazione gravemente anormale, alla quale però non può opporsi (e nella quale nessuno, per quanto ritenga insana la situazione, può aiutarla).

Nella versione di Charles Perrault c’è anche l’avviso di guardarsi dai cattivi consiglieri (il re, ancora non del tutto convinto del suo proposito, si rivolge infatti a un druida che, per proprio tornaconto, lo convinse invece che la relazione incestuosa sia la scelta corretta).

La fiaba è comunque entrata così in profondità nella tradizione comune da avere i suoi noti adattamenti, oltre che in quello scritto Perrault, anche quello dei fratelli Grimm (conosciuta in questo caso anche con il titolo “Dognipelo“) e quello di Giovan Battista Basile con il suo L’Orsa.

Mi vorrei soffermare un attimo sulla bellezza dell’edizione; davvero una magnifica aggiunta per la collana dedicata alle fiabe – e curata da Benjamin Lacombe (avevamo avuto modo di parlare qualche tempo fa de Il mago di Oz).

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