Titolo originale: Finch’s Fortune
Autrice: Mazo de la Roche
Genere: Saga familiare
Anno di pubblicazione: 1932
Titolo in Italia: La fortuna di Finch
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Sabina Terziani
Pagine: 508
Preceduto da:
– Jalna
– Il gioco della vita
Seguito da:
– Il padrone di Jalna (recensione in arrivo a breve)
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
Di nuovo a Jalna con il terzo capitolo di questa fortunata serie La fortuna di Finch!
Non vorrei rischiare di far spoiler – quindi nel caso attenzione a proseguire con la lettura se ti manca di leggere i due volumi precedenti – ma in poche parole.
Anche in questo terzo capitolo – come era avvenuto per il secondo e come si deduce dal titolo 😆 – l’attenzione è concentrata principalmente su Finch, che avevamo lasciato come unico erede delle sostanze finanziarie della vecchia Adeline.
Gestire centomila dollari non è facile… soprattutto con tutti i Whiteoak d’intorno (tutti un pochetto affettuosamente gelosi e amichevolmente rancorosi, ma… se ci incastra di guadagnarci qualcosina perché no?).
Per passare quindi alla mia personale classifica di affetto verso i Whiteoak, stabili al loro posto gli zii – Ernest e Nicholas (sempre tra i miei preferiti).
Butto fuori dalla poll, però, tutti gli altri Whiteoak stavolta; devo dire di essermi sentita molto più partecipe verso esterni alla famiglia come Alayne (tanta solidarietà) o Minny (tanta pena, piccina) o zia Augusta (vero che è una Whiteoak ma non fa parte del gregge stabile di Jalna).
Per il resto confermo tutto.
Il tratto dell’autrice è elegante e dinamico; gli animi dei personaggi sono riprodotti brillantemente.
Insomma lo ripeto: sembra di leggere un episodio di Downton Abbey canadese… magari qualcuno ha pensato di farci una serie?
Chissà chi vedrei bene nel ruolo di Renny 🤔