Il gioco della vita

Titolo originale: Witheoaks of Jalna
Autrice: Mazo de la Roche
Genere: Saga familiare
Anno di pubblicazione: 1929
Titolo in Italia: Il gioco della vita
Anno di pubblicazione ITA: 2020
Trad. di: Sabina Terziani

Preceduto da:
Jalna

Seguito da:
La fortuna di Finch
– Il padrone di Jalna (recensione in arrivo a breve)

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

ATTENZIONE! Se non hai letto il primo volume della serie rischi di incorrere in degli spoiler proseguendo con la lettura!

Si torna a Jalna!

Le cose sono un pochetto diverse: nonna Adeline è invecchiata (ha superato i cento), la figlia Augusta sta aspettando la sua inevitabile dipartita prima di tornare in Inghilterra, stesso discorso anche per i fratelli Nicholas e Ernest (anche se da Jalna non si sposteranno probabilmente mai), i ragazzi – cioè lo stuolo di nipoti più o meno adulti – sono cresciuti (tutti tranne Eden… ?).

Renny è sempre l’impetuoso comandante del vascello anche se il suo sguardo qualche volta si sofferma in direzione di New York, dove Alayne è tornata a lavorare.

In questo volume, lo sguardo della narratrice si concentrerà essenzialmente su Finch che, in effetti, era il fratello a cui meno eravamo interessati… nel senso, poveraccio ??… in Jalna diciamo che sta sempre un po’ in sordina.

Le luci della ribalta, però, non saranno sempre generose con questo allampanato ragazzo goffo e super-timido che si ritroverà anche a passare sotto l’imperdonabile pregiudizio dei fratelli più grandi (e sì… devo dire che per questo Renny, che era il mio preferito, è drammaticamente sceso nella mia scala di gradimento).

Ovviamente non mancheranno i soliti giri corali in cui seguiremo tutti i membri della famiglia; anche quelli di più recente acquisizione.

Con la consueta prosa elegante e con un trasporto nel raccontare dinamico e brillante, la de la Roche ci riporta nel mondo di questa famiglia canadese temprata dal freddo e granitica nel manifestarsi delle emozioni (positive o negative che siano).

La penna dell’autrice ne tratteggia i caratteri magistralmente muovendosi da un membro della tribù a un altro e gestendone amori e odi, gelosie e incomprensioni, dubbi e difficoltà, scatti d’ira e teneri baci.

Rivalità e gelosia, amore e pazienza; gli Witheoak insomma continueranno a vivere tutto a mille.

La storia scorre quindi che è una meraviglia; ovviamente sempre di una saga familiare si tratta quindi il ritmo è ben cadenzato, ma non – com’è giusto che sia – al fulmicotone.

Insomma come scrive Nadia Fusini, la saga dei Witheoak è il Downton Abbey canadese… e io ne voglio ancora!

error: Attenzione! Questo contenuto è protetto!
Wordpress Copy paste blocker plugin powered by http://jaspreetchahal.org