Titolo originale: The Fabrication
Autore: Baret Magarian
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2017
Titolo in Italia: Le macchinazioni
Anno di pubblicazione ITA: 2019
Trad. di: Simone Pagliai
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
Quando Daniel Bloch decide di iniziare un libro con protagonista il suo giovane amico Oscar Babel non si aspetta certo quello che accadrà di lì a poco.
Il personaggio che prenderà, infatti, vita tra le pagine di Bloch non è il triste e scontento Oscar, ma una persona dinamica, attiva, affascinante.
La cosa più assurda?
La situazione letteraria sembra rispecchiarsi nella vita reale: ben presto Oscar assomiglierà sempre di più al suo corrispettivo cartaceo mentre Bloch, poco alla volta, andrà incontro a un cammino molto diverso…
Prima di aggiungere altro devo precisare di non essere riuscita a finire questo romanzo.
Ho provato alcuni approcci a più riprese e a distanza di tempo, ma purtroppo nulla.
Le macchinazioni è indubbiamente un romanzo particolare e attuale e mentirei se dicessi di non aver apprezzato il forte simbolismo che permea i personaggi, la trama e l’ambientazione.
Il capovolgimento poi che si crea tra Oscar e Bloch è molto interessante, ma non al punto da tenermi incollata alla storia.
I personaggi sono strani, bizzarri e incarnano caratteri rappresentativi di un determinato aspetto della società, spesso in bilico tra reale e non.
Forse proprio a causa di questa ambiguità non è facile entrarci in sintonia anche perché si scambiano spesso battute o assumono comportamenti non facili da seguire.
Ciò che, però, mi ha messo più in crisi è lo stile molto surreale e, talvolta, di difficile comprensione sia per gli atteggiamenti dei personaggi sia nell’evoluzione della storia che oscilla troppo spesso (per i miei gusti) tra l’assurdo e il reale, il patetico e il poetico.
Insomma… non vado oltre perché, essendomi fermata a pagina 368 (di 571), non ho il quadro completo per poter definire il mio commento.