La legge del silenzio

la legge del silenzio

Titolo originale: A good marriage
Autrice: Kimberly McCreight
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2020
Titolo in Italia: La legge del silenzio
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Francesca Toticchi
Pagine: 397

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Quando una donna scompare, il primo sospetto è sempre il marito.

Se poi questo viene ritrovato insanguinato, vicino all’arma del delitto (con le sue impronte sopra) e dà pure in escandescenze se un poliziotto prova ad allontanarlo dalla scena del crimine… be’ è evidentemente colpevole.

Oppure no?

Perché – si sa – a volte è più semplice dirigere le indagini per validare la tesi che crediamo vera piuttosto che andare alla ricerca di fantasiose – e dispendiose – teorie alternative.

Questo compito ingrato tuttavia toccherà a Lizzie Kitsakis, ex procuratore federale e adesso avvocato, coinvolta – volente o nolente (… più nolente) – da Zach Grayson, miliardario, ex amico di università di Lizzie nonché suddetto marito-sotto-accusa.

Ma scavando un attimo, Lizzie scoprirà che le cose sono molto diverse da come appaiono in superficie: non si tratta solo di Zach e sua moglie infatti.

C’è tutto un quartiere (molto esclusivo tra l’altro) alle loro spalle: invidie e rivalità, festini scambisti, fughe di notizie e privacy violata…

Le legge del silenzio, i cui diritti televisivi tra l’altro sono stati acquisiti dalla Blossom Films (la casa di produzione di Nicole Kidman) per lo sviluppo della serie prossimamente su AmazonPrime, è una storia che affronta molti temi, li combina insieme molto bene per un risultato complessivo godibilissimo.

Ho un puntino allentato per quelle storie – vere o di finzione – che si occupano di procedimenti giuridici, scena del crimine, acquisizione delle prove e impostazione dell’accusa (o della difesa) e resto ancora più coinvolta quando, a tutto questo, si aggiungono e si evidenziano anche le contraddizioni, le assurdità e la macchinosità del sistema.

In più qui si parla anche di privacy, di famiglia, di amicizia, di rapporti in generale, di passato… insomma ce n’è per tutti i gusti.

La vicenda ruota principalmente attorno ai due poli femminili: da una parte Amanda, la moglie uccisa, bellissima, gentilissima ma con numerosi segreti inconfessati – e inconfessabili – sulle spalle; dall’altra Lizzie che non solo deve confrontarsi con Amanda e il suo misterioso passato, ma anche con il presente proprio e del proprio cliente (e, quindi, in un certo qual modo ancora con Amanda).

Se una pecca devo trovarla – ed è per questo che il voto complessivo non è un 4 pieno – è nel finale che ho trovato forse un po’ troppo e in alcune scene e situazioni ormai già viste in altre storie simili.

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