Io sono leggenda

io sono leggenda fotoTitolo originale: I am legend
Autore: Richard Matheson
Genere: Fantascienza
Anno di pubblicazione: 1954
Titolo in Italia: Io sono leggenda
Anno di pubblicazione ITA: (nuova edizione) 2020
Trad. di: Giovanna Scocchera

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Qui si parla di un mostro sacro, di un romanzo che scombinò completamente un genere come ben scrive Giancarlo De Cataldo nella post-fazione a questa nuova edizione:

«Prima di Matheson, l’orrore era affare di fantasmi, stridio di catene, vecchi manieri nella brughiera. A partire da lui, l’orrore è nella tua strada, nel supermercato, nei vicini di casa.»

E, in effetti, la situazione immaginata da Matheson per il suo protagonista spinge proprio a dubitare… degli amici in particolare.

Ma, in breve, Io sono leggenda di cosa parla?

Robert Neville, il nostro “eroe”, si trova in una situazione a dir poco peculiare perché assimilabile – anche se capovolta – a quella del Dracula di Stoker con la differenza che il nostro protagonista è in realtà l’unico umano rimasto.

Dopo aver trascorso la giornata a disseminare aglio e rinforzare le difese della casa, Robert trascorre le notti bevendo e cercando di ignorare le fastidiose voci e le grida incessanti di chi da fuori vorrebbe che lui uscisse.

Insomma, una situazione che richiede indubbiamente nervi saldi.

Ma forse chissà arriverà il giorno in cui Robert cederà e uscirà nella notte…

Per leggere questo libro e goderselo al meglio bisogna calarsi in un’ottica diversa, quando L’alba dei morti viventi ancora non era neanche in progetto, quando tutti i distopici apocalittici ancora non erano così diffusi.

In questo contesto va immaginata e apprezzata l’immensa carica innovativa dell’idea dell’autore.

La capacità e la bravura di Matheson risiedono infatti nella capacità d’aver pensato non solo a un capovolgimento di un classico dell’horror quale Dracula, ma di averlo saputo vedere incrociandolo con considerazioni sociali e scientifiche.

Alle volte è solo questione di indagare, di non mollare e persistere, ma altre volte quando il cambiamento si rende necessario è solo questione di punti di vista.

Con una prosa diretta e qualche flashback ben piazzato, Matheson riesce a costruire una storia interessante incentrata su di un unico personaggio la cui conclusione è epica.

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