Violette di marzo

Titolo originale: March Violets
Autore: Philip Kerr
Genere: Noir
Anno di pubblicazione: 1989
Titolo in Italia: Violette di marzo
Anno di pubblicazione ITA: 2020
Trad. di: Patrizia Bernardini

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Bernhard Gunther (Bernie per gli amici), investigatore privato in una Berlino già in pieno dominio nazista, ha un nuovo caso da risolvere.

Un caso tutto sommato “basic” (ritrovare una collana di diamanti rubata), ma con implicazioni molto più complesse di quello che lo stesso Gunther potrebbe mai immaginare.

Hermann Six, l’uomo che lo ha assunto, è un miliardario e, ufficialmente, vuole solo che il prezioso gioiello della figlia non finisca nelle mani dei nazisti.

Il cognato, Paul Pfarr, affilato dell’ultima ora al nuovo regime e per questo definito una “violetta di marzo“, ha fatto suo unico erede il Reich; e lui e la moglie, cioè la figlia di Six, sono appena morti nell’incendio nel loro appartamento.

Ah!, prima di essere bruciata nella propria casa, la coppia è stata assassinata…

Primo della trilogia dedicata all’ispettore Bernie Gunther, Violette di marzo ci porta in un mondo fatto di bugie e intrighi, giochi di potere e compromessi, segreti e violenze.

Grazie al punto di vista di Bernie – cinico, sarcastico e scanzonato – viaggeremo in questa Berlino; sullo sfondo le Olimpiadi del 1936, quelle durante le quali Jesse Owens vinse la medaglia in una nazione razzista, antisemita e ormai persa.

Ho adorato davvero il tono del nostro narratore e conseguentemente anche il taglio che imprime a tutta la vicenda.

Ci sono comunque dei passaggi forse un po’ forzati, altri invece lasciati un po’ a sé (un esempio di entrambe queste mie considerazioni, è stata per me la parte prima di quella finale); l’effetto sorpresa (soprattutto per quanto riguarda l’indagine) non sempre a quell’impatto esplosivo che, invece, a me piace (nel senso che apprezzo quando non mi aspetto un determinato twist), ma complessivamente si tratta di una storia interessante da leggere con una buonissima costruzione e caratterizzazione dei personaggi (Bernie in particolare).

Insomma, le premesse ci sono; il protagonista è assolutamente in grado di reggere una storia e accompagnare con il suo tono cinico il lettore, incuriosendolo su quello che deve ancora avvenire.

Sono davvero curiosa di vedere cosa riserverà il futuro a Bernie!

 

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