Titolo: Death at the crossroads
Autore: Dale Furutani
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 1998
Titolo in Italia: Agguato all’incrocio
Anno di pubblicazione ITA: 2007 (nuova edizione: 2023)
Traduzione di: Erika Bianchi
Pagine: 264
Seguito da:
– Vendetta al palazzo di giada
– A morte lo shogun
– Il ritorno del ronin
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
C’è un ronin che gira il Giappone con una missione; un villaggio sonnolento il cui damyo parrebbe un grande guerriero (ma l’amministrazione della giustizia non rientra propriamente tra i suoi primi pensieri) e un magistrato che, di conseguenza, spadroneggia impunito.
A questo quadro aggiungiamoci un cadavere all’incrocio, un poveraccio che si ritrova nel posto sbagliato al momento sbagliato e un gruppo di banditi che terrorizza la zona.
Agguato all’incrocio è il primo libro che vede come protagonista il tormentato e affascinante ex-samurai Matsuyama Kaze (che avevamo già conosciuto con Il ritorno del ronin, quarto in ordine di avventure).
Anche qua il giallo fa da pretesto a un’interessante contestualizzazione del Giappone di quei anni (post battaglia di Sekigahara, epoca Edo, etc.) e di come le vicende poiché del paese si ripercuotano – in misura più o meno maggiore – sulla mentalità, le scelte e i modi di fare dei personaggi.
Come ho già avuto modo di scrivere il complesso narrativo è in realtà più complesso e composito del “semplice” omicidio: è la precarietà dell’essere un ronin in un mondo a sua volta in bilico tra due fazioni; è il romanticismo del protagonista fedele al bushido e a se stesso; è l’ingiustizia che il più debole deve subire e la strafottenza del potente che viene meno a quella sorta di tacito patto sociale che invece lo vedrebbe in un ruolo di tutela e garanzia; è insomma il Giappone dei Tokugawa.
Per concludere, Agguato all’incrocio è un interessate e scorrevole primo approccio al mondo creato da Dale Furutani.
