The good lord bird. La storia di John Brown

the good lord bird

Titolo originale: The good lord bird
Autore: James McBride
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2013
Titolo in Italia: The good lord bird. La storia di John Brown
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Silvia Castoldi
Pagine: 435

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

recensione a cura di Jack Aubrey

Questa è la storia di Henry – o meglio Henrietta – un ragazzo schiavo di colore costretto a fuggire con il leggendario John Brown, abolizionista convinto ma anche spietato assassino.

Henry, scambiato per una bambina, inizierà a vivere così al “femminile”, pur trovandolo strano in un primo momento, ne apprezzerà poi tutti i “vantaggi” (dell’essere una donzella in tempi di guerra… ).

Henry si ritroverà così a cavalcare con John Brown, i figli di lui e la loro banda abolizionista fino all’attacco del 1859 a Harpers Ferry, lì dove …

Henry ci racconta attraverso la sua vita, la storia del vecchio John Brown (attivista e fautore dell’abolizionismo) dal 1856 al 1859, nel periodo pre-guerra civile americana (1861) nella quale quest’uomo indignato si sollevò per salvare tutti gli schiavi cercando di rendere l’America una nazione unita, ma soprattutto libera.

Detto questo The good lord bird racconta la storia di un ragazzo nero, costretto con la forza a fuggire dal suo schiavista dopo che il suo “salvatore” gli ha ucciso il padre nello scontro seguito a un salvataggio non richiesto.

Henry cercherà poi di scappare più volte, preferendo quasi tornare a essere schiavo che non avere una sorta di libertà all’interno della banda di Brown.

Quindi la totalità della trama si baserà sulla sopravvivenza di Henry/Henrietta attraverso gli stati sudisti e per un certo periodo anche nel nord del paese (solo per poi tornare nel sud) e nel seguire (involontariamente) John Brown.

Le vicende vengono narrate molto lentamente e in una maniera pesante che rischia – almeno per me – di bloccare per sempre la lettura.

Scarso anche il coinvolgimento con il protagonista, le sue vicende o quelle degli altri personaggi; in tutta onestà nulla delle azioni o degli eventi che si susseguono mi ha particolarmente catturato.

La sensazione poi è che tutti i personaggi siano pre-confezionati, incasellati in uno stereotipo dal quale difficilmente riescono a esautorarsi: c’è infatti il codardo, il fanatico religioso, il fanfarone e così via.

Le ambientazioni sono scarne, inesistenti; si conosce per certo che la maggior parte del tempo le vicende si svolgono in Kansas o comunque in stati sudisti, ma nient’altro.

Peccato perché la storia dell’attivista John Brown e le lotte contro lo schiavismo o quelle femministe servivano un romanzo che sarebbe davvero potuto essere un capolavoro.


Questo è un punto ribadito più volte dal protagonista Henry che vede il “trasformarsi” in donzella per sfuggire alla morte in battaglia come un’ottima possibilità; senza però considerare la tremenda oppressione femminile di tutto il diciannovesimo secolo. Questo per dire che l’ho trovato un punto della storia un po’ controverso… a meno che ovviamente l’intento non fosse provocatorio.

error: Attenzione! Questo contenuto è protetto!
Wordpress Copy paste blocker plugin powered by http://jaspreetchahal.org