Autore: Anna Vera Sullam
Genere: Giallo
Titolo: Il sesto comandamento
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 227
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
recensione a cura di Jack Aubrey
1940. Un terribile omicidio sconvolge l’intero ghetto veneziano.
Ida Forti, una professoressa ebrea di lettere antiche, viene ritrovata riversa a terra nella biblioteca; l’arma del delitto beh… niente meno che il busto di bronzo del Duce.
Il caso è affidato al vicequestore, che in tempi record riesce a catturare l’assassino… o forse no?
Alcuni indizi potrebbero incriminare il colpevole, ma il maresciallo Russo (il sottoposto del vicequestore) non ne è convinto.
Dopo una breve indagine, prove dell’innocenza del sospettato vengono raccolte e altri fatti si sommano ad un’indagine che sconvolgerà non solo il ghetto veneziano ma l’intera città.
Tra pregiudizi e insabbiamenti, l’autrice ci guiderà in una Venezia fascista attraverso un’indagine che si rivelerà fondamentale per la professione e la vita del maresciallo Russo.
Il sesto comandamento presenta una trama molto interessante, ma una conclusione non troppo soddisfacente.
Lo sviluppo della storia si rivela un pochino lento; inoltre qualche passaggio – soprattutto nelle indagini – mi è parso un po’ difficile da credere e paradossale (ad esempio, i poliziotti prestano molta attenzione ad assicurare le prove ma non si curano nemmeno di chiedere ai testimoni l’identikit del sospetto).
Per questo molte vicende sono lente, esasperanti e poco reali.
Quasi nessun figurante riesce a impattare emotivamente con il lettore; le poche volte in cui avviene trasmettono un’emozione sbagliata in cui noia e antipatia sono protagoniste.
Né il protagonista né il suo “aiutante” riescono a far presa sul lettore; rimangono indifferenti, distanti e senza trasmettere niente (almeno a me).
Da una promettente trama purtroppo è uscito un racconto mancante di alcuni punti salienti quali coinvolgimento del lettore, azione e soprattutto credibilità nell’indagine.