Titolo: Murder of a Lady. A Scottish mistery
Autore: Anthony Wynne
Genere: Giallo
Anno di pubblicazione: 1931
Titolo in Italia: L’assassinio di Lady Gregor. Un mistero scozzese
Anno di pubblicazione ITA: 2021 (nuova edizione)
Traduzione di: Gioia Sartori
Pagine: 303
Nella stessa collana:
– Delitto in Cornovaglia
– Assassinio al British Museum
– Omicidio nel Lake District
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
Arriva in libreria una nuova collana targata Vallardi editore tutta dedicata al giallo inglese e selezionata dalla British Library (oltre a questo, l’altro titolo a inaugurare questo nuovo progetto è Delitto in Cornovaglia).
L’assassinio di Lady Gregor è il classico omicidio “a porta chiusa” (di cui io sono grande fan) ed è ambientato nelle affascinanti e un po’ spaventose Highlands scozzesi.
Come il titolo fa ben supporre, Lady Gregor è stata uccisa… nella sua camera privata del castello di famiglia, Duchlan.
Porte (la serratura è ingenerosa e particolare tra l’altro) e finestre chiuse; la servitù non ha sentito nessuno; il fratello e la nipote – acquisita – nemmeno e l’altro nipote, quello a cui la donna ha fatto praticamente da madre, è rientrato poco dopo in serata.
In più non un’ombra offusca il passato della povera defunta; tutti ne apprezzavano le virtù, la profonda religiosità e disponibilità verso i più bisognosi.
Quindi di che stiamo parlando: un delitto, un incidente o… qualcosa di più?
… perché tutti conoscono le leggende dei pescatori del loch: strane creature squamose si aggirano in quelle acque.
Al caso si interessa il dottor Hayley (del quale adesso sarei curiosa di leggere altre avventure), medico e investigatore amatoriale, ma ben presto anche la polizia manderà i suoi rappresentanti.
L’assassinio di Lady Gregor è un romanzo scorrevole e intrigante nel prefetto stile britannico.
Tutto ruota attorno a una manciata di sospetti difficilmente considerabili colpevoli però (per motivi differenti); sono lieta di aver indirizzato subito i miei sospetti nella giusta direzione, ma l’autore riesce comunque a mettere una serie notevole di dubbi lungo la strada verso la soluzione del caso.
È vero anche che, alla fine, l’assassino è un po’ too much (snocciola cadaveri con un po’ troppa facilità e la ricostruzione finale non mi ha del tutto convinta), ma è stata una lettura piacevole e di compagnia.
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