Il Sangue sotto la Neve

il sangue sotto la neve

Titolo: Il Sangue sotto la Neve
Autore: Stefano Ardito
Genere: Romanzo Storico
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 273

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

recensione a cura di Jack Aubrey

Durante la prima guerra mondiale, solo l’Italia (che entrò un’anno dopo nel conflitto) contò circa seicentocinquantunmila caduti (vittime militari) e cinquecentottantanovemila vittime civili; ovvero il 3.48% dell’intera popolazione italiana del periodo.

Da aggiungere a questi terrificanti numeri i feriti, che riportarono traumi non solo fisici ma anche psicologici e che fecero salire il conteggio a ben oltre il milione.

Ma i numeri sono numeri che creano statistiche e le statistiche non danno un reale senso della strage che avvenne…

… perché dietro ogni numero c’è una famiglia spezzata, un passato sfigurato e un futuro cancellato.

Ed è per questo che, fortunatamente, abbiamo un elemento potente a nostro vantaggio per trasformare le vittime di un tabellone in qualcosa di più: la memoria.

Stefano Ardito riesce a dar vita a un giovane ufficiale toscano che, come tanti altri giovani convinti della guerra, (prima in Libia poi per le terre irredenti) si arruola in nome di sua maestà il re; ben presto però conoscerà gli orrori a cui sarà costretto a partecipare.

Dal caldo del deserto libico al freddo del deserto alpinico, Antonio Renzi ufficiale degli Alpini affronterà gioie e dolori della vita da militare durante la sconfitta e la vittoria finale dell’Italia sull’Impero Austro-Ungarico.

Il sangue sotto la neve (assieme a Nel Nome di Dio) inaugurano una nuova collana: Historiae Rizzoli in uscita a partire da luglio e dedicata ai romanzi storici.

La vita dell’inventato Antonio Renzi è stupenda.

Stefano Ardito attraverso Il sangue sotto la neve riesce a dare un volto, seppur immaginario, ai soldati che combatterono nella Prima guerra Mondiale.

La trama non si può giudicare anche perché seguiamo un percorso tracciato dal sangue dai nostri soldati, che prima entusiasti e poi consapevoli marciarono sotto al suono del cannone.

Il ritmo, anche se non incalzante (come ci si potrebbe aspettare da un romanzo sulla guerra), è scorrevole, senza intoppi; la lettura insomma è molto piacevole (sebbene ovviamente gli argomenti siano tosti).

I personaggi sono reali, umani e saldi nelle loro posizioni fino a che non si scontrano con la dura realtà della guerra; a quel punto maturano idee che potrebbe aver avuto qualsiasi soldato dell’epoca.

Le ambientazioni sono un po’ “vincolate”: un deserto è un deserto, ma poteva essere un punto a favore del volume parlare delle meraviglie delle alpi o del deserto, tracciando così una linea di demarcazione tra la paura e la bruttezza della guerra con la pace e la meraviglia della natura, anch’essa alla fine deturpata dalla guerra.

Quindi consiglio vivamente Il sangue sotto la neve agli appassionati di storia e a chiunque voglia interessarsi a uno dei più bui capitoli della storia umana.

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