Terramare

Titolo originale: Earthsea
Autrice: Ursula K. Le Guin
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 1968-2018
Titolo in Italia: Terramare
Anno di pubblicazione ITA: (nuova edizione) 2020
Trad. di: Ilva Tron, Riccardo Valla, Pietro Anselmi, Teresa Albanese
Illustrazioni di: Charles Vess

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

«La magia risiede nel nome

Il mio primo incontro con Terramare (o Earthsea) fu parecchi (parecchi) anni fa (ma ricordo ancora oggi l’edicola dove lo comprai).

Erano quegli anni di passaggio, quando si inizia a uscire dalla fase “libri per bambini” e si iniziano ad esplorare i vari generi letterari alla scoperta di quello “giusto”.

Nel mio caso, la mia bussola puntava già da un po’ sul fantasy.

E fu così che Terramare – assieme Harry Potter ovviamente e Lo Hobbit – fu uno dei miei primi fantasy.

Ho citato – non a caso – il mago della Rowling perché ricordo ancora perfettamente l’indignazione quando terminai la lettura di quello che – all’epoca – era ancora intitolato semplicemente Il mago (cioè il primo libro della saga).

“Ma questa [la Le Guin]” pensai “ha copiato tutto dalla Rowling! Perché nessuno dice nulla?”

Per carità, la storia di Ged mi era piaciuta eh, ma… scuola di magia? Foresta oscura e pericolosa categoricamente proibita agli studenti? E vogliamo parlare della creatura magica legata indissolubilmente al protagonista? Questa [sempre la Le Guin, povera donna!] ha evidentemente copiato!

Be’, non potevo essere più lontana dalla verità ed è stato comprovato che è la Rowling ad avere un debito di riconoscenza verso alcuni scrittori a lei precedenti.

Perché la Le Guin pensò il suo mondo, i suoi maghi e il suo protagonista già prima del 1968, anno in cui Il mago (successivamente diventato “Un mago di Terramare“) venne pubblicato (il primo Harry Potter è del 1997).

Sapete che c’è anche un film dello studio Ghibli (questo, però, è del 2006)?

Insomma millantato scandalo a parte, per me dopo Il mago vennero Le tombe di Atuan e dopo ancora Il signore dei draghi (oggi La spiaggia più lontana).

Ma poi mi fermai… perché? Boh… si cresce, qualcosa sfugge…

In ogni caso, da questa prima trilogia agli ultimi romanzi della saga passarono ben diciotto anni (e in Italia, il quarto romanzo L’isola del drago arrivò nel 1992).

Quindi ho onestamente approfittato di questa ristampa di Mondadori per completare la mia storia con questa saga.

Anche perché il quarto romanzo portò alla svolta – e anche a una serie di critiche – perché il punto di vista cambia, il protagonista pure e, per la prima volta nell’universo fantasy, troviamo al timone un personaggio femminile (già noto al lettore di Terramare).

Insomma, va bene che sono cinque romanzi + la raccolta Le leggende di Terramare, ma io sto davvero scrivendo un poema invece di un semplice parere, quindi per tirare un po’ le fila…

A Terramare è legata la mia crescita di lettrice per cui vedo questa saga con un misto tenerezza, affetto e nostalgia.

Ammetto comunque che non tutti i romanzi e non tutte le storie mi abbiano entusiasmato alla stessa maniera (il primo per me resta il migliore indiscusso); si tratta comunque di un romanzo di formazione quindi qualcosa – agli occhi di un lettore più grandicello – potrebbe risultare un po’ noioso, ma Terramare mi ha formata come lettrice, mi ha accompagna nel mio cammino tra i libri e non posso che consigliarvelo.

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