ilMistero.doc

Titolo originale: theMystery.doc
Autore: Matthew McIntosh
Genere: Varia
Anno di pubblicazione: 2017
Titolo in Italia: ilMistero.doc
Anno di pubblicazione ITA: 2020
Trad. di: Luca Fusari

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Non nego che questo genere di letteratura mi affascini; parlo di quella ergodica (su cui già ho avuto modo di soffermarmi qui, quindi – tranquilli – questa volta vi risparmio ulteriori spiegazioni XD).

Questo libro in particolare poi pone una serie di interrogativi: romanzo? Saggio? Un potpourri di entrambi? Cos’è?

Insomma, ilMistero.doc comincia in una maniera strana ma si riesce a recuperare il filo “principale” abbastanza rapidamente.

Un uomo (l’autore stesso?) si risveglia in una casa che non conosce con una donna – sembrerebbe essere la moglie addirittura – che però non ricorda.

Una vicina gli assicura che lui abita davvero lì e sì quella donna super-mega-bellissima è davvero sua moglie.

Ma sarà poi davvero così?

Forse potrebbe recuperare qualche informazione aggiuntiva dal documento che sta scrivendo (perché l’uomo – a quanto pare – è uno scrittore… da undici anni sta lavorando a quella che potrebbe essere la sua opera omnia: ilMistero.doc).

Apre il file in questione e…

A questo filone principale se ne affiancano altri… decine di altri che ci porteranno ad analizzare la riproduzione dei salmoni, la caccia degli indiani e la devastazione dell’uomo bianco; varie storie di perdite e malattie; ampie considerazioni sui santi e la religione; poesie, articoli, trascrizioni, fotografie, immagini tratte da vari film…

tutti frammentati assieme (per intenderci: un pezzo di questo, due righe di quell’altro).

Nel puzzle che si crea non è facile orientarsi, ma se ne intravede pian piano il progetto generale: descrivere l’America, la quotidianità, le banalizzazioni, le assurdità ma anche le lotte, l’ardore e così via.

Insomma, mi aspettavo una sorta di “connetti i puntini” e, per carità, in parte è così e confesso che accoppiare correttamente ogni livello narrativo ai seguenti dà una certa soddisfazione, ma quello che manca è una conclusione per le decine di livelli narrativi che si aprono (non dico tutti, ma quello “principale” e un paio di quelli “collaterali” almeno?).

Siamo catapultati in un sacco di storie come se, aprendo una serie infinita di finestre, ci fosse concesso di affacciarsi a una serie di realtà senza, però, aver la possibilità di ottenere altro che un vago sguardo.

Lasciandoci, insomma, un po’ privi di senso come se assistessimo a un esercizio fine a se stesso (apro e chiudo le finestre a tempo perso…).

E, alla fine, tutto questo mi ha lasciato un po’ di frustrazione.

Un progetto indubbiamente ambizioso del quale, però, avrei gradito ricevere anche le conclusioni che mi avrebbero portato a individuarne anche il senso… immagino.

E, quindi, alla fine… il mistero qual è?

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