Esce oggi (10/2/22) Residenza per signore sole di Masako Togawa (so che in Giappone si fa al contrario, ma a me suona davvero strano mettere prima il cognome quindi qui faccio all’italiana, perdonami).
Siamo a Tokyo, nella residenza K.
Le centocinquanta stanze distribuite su cinque piani (bagni e cucine sono condivise tra tutte le residenti) sono riservate alle sole donne.
Guardiane indefesse della moralità del palazzo due custodi (al femminile ovviamente), un registro per controllare gli accessi (e che eventuali uomini non si trattengano in orari troppo sconvenienti) e una chiave passe-partout che apre tutte le porte.
Ed è proprio dietro queste porte che ogni residente nasconde il suo microcosmo composto di segreti – letteralmente – sepolti, sogni infranti, solitudine.
Residenza per signore sole è una piccola chicca che si gusta in un pomeriggio ma che poi resta impressa nella mente anche oltre.
Masako Togawa riesce a descrivere magnificamente i suoi personaggi, incastrando le loro vicende e le loro diverse situazioni lungo un percorso di coincidenze intricato che, alla fine, diventa un vero e proprio puzzle in cui ogni pezzo concorre al quadro generale.
La storia fonde il passato e il presente della residenza, ma si concentra anche su una manciata di residenti le cui scelte saranno incisive non solo sulla loro di vita…
La rapida occhiata che l’autrice ci consente di gettare all’intimità di queste donne è profonda, è tragica, è coinvolgente.
Insomma devo dire che questa lettura mi ha lasciato molto entusiasmo e lo ammetto: stavolta – e finalmente direi! – sono davvero rimasta sorpresa dal finale (anche se forse è un po’ sbrigativo…?).
Sarei curiosa di affrontare nuovamente Masako Togawa.
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