Lo scherzo di Solimano recensione

Titolo: Comment les grands de ce monde se promènent en bateau
Autrice: Mélanie Sadler
Genere: Racconto
Anno di pubblicazione: 2015
Titolo in Italia: Lo scherzo di Solimano
Anno di pubblicazione: 2016
Trad. di: Alberto Bracci Testasecca

J(aver) L(eonardo) Borges, professore emerito dell’università di Buenos Aires, si prepara per un convegno internazionale, programmato per l’anno successivo, sui dirigenti politici del XV e XVI secolo.

Il suo argomento sarà Solimano il Magnifico.

Ma mentre osserva un peri, una composizione pittorica in stile turco, del 1520 scopre un minuscolo particolare assolutamente fuori posto: la dea azteca Coatlicue e una scritta “In memoria del terribile anno 870“, cioè secondo il calendario gregoriano il 1492 (anno della scoperta dell’America).

Che ci fa una dea azteca in un disegno turco?

Le implicazioni di una risposta a tale domanda potrebbero rivoluzionare la storia così come la conosciamo. Ma il rischio insito in una rivelazione così esplosiva vale davvero?

In un centinaio di pagine – e con pochi (volatili) personaggi sulla scena – scopriamo come Spagna, America e sì anche Turchia siano legate da un unico personaggio e da un grande viaggio.

La curiosa vicenda si svolge su livelli diversi (sia spaziali che temporali): il primo è quello occupato da Borges e dal suo amico e collega Hakan, sguinzagliato sul campo a fare ricerche dirette (quando non ci sono dei sottopagati assistenti a fare da bieca manovalanza… con scarsi risultati).

Il secondo livello, invece, ci porta in America ai tempi dell’arrivo di un Marco Polo alla ricerca degli indiani d’India e poi di un Cortes coadiuvato dalla figura molto discussa della Malinche, donna dotata – a quanto pare – di grande scaltrezza, interprete nonché amante del suddetto conquistadores.

Infine, l’ultimo livello è quello riservato a Solimano, al suo meraviglioso palazzo, alle sue grandi ricchezze, alle suo vasto harem e alla sua geniale consorte Roxelana (prima semplice concubina del sultano).

Il tutto accompagnato da un linguaggio ritmato, fresco e molto simpatico.

Insomma, in poche parole: raccontino senza troppe pretese, veloce da leggere se si è del giusto umore.

Mancano, data la brevità e la compattezza della storia, particolari analisi sui personaggi; la storia, ugualmente poco approfondita, avrebbe forse meritato di ottenere la profonda costruzione di un romanzo un po’ più sostanzioso.

Onestamente, se non lo avessi avuto gratis per via delle offerte al Salone del Libro (di cui ti ho parlato qui), dubito che avrei mai adocchiato questo romanzetto: il prezzo di copertina è di gran lunga superiore ai contenuti del libro.

Tuttavia, la penna della Sadler – al suo esordio – mi è rimasta simpatica e non escludo di leggere altro – possibilmente più corposo – di questa scrittrice.


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