Cardospina. La casa errante

Titolo originale: Thistlefoot
Autrice: GennaRose Nethercott 
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2023
Titolo in Italia: Cardospina. La casa errante
Anno di pubblicazione ITA: 2023
Traduzione di: Valentina Daniele e Barbara Ronca
Pagine: 373

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Esce oggi Cardospina. La casa errante; parliamone insieme!

C’era una volta una casa.

Ma questa casa era una casa speciale, unica: nata da un uovo, con zampe di gallina che le permettevano di spostarsi ovunque.

Ma c’è chi dice che sia nata da altro… come da dei fantasmi di corvi intrappolati in una foresta.

Comunque questa casa aveva un’inquilina altrettanto particolare.

Una donna, una strega direbbe qualcuno, di nome Baba Yaga.

Insomma questo è quello con cui i due fratelli, Isaac e Bellatine Yaga, dovranno improvvisamente confrontarsi; un’eredità decisamente ingombrante.

Ma non finisce qui la storia…

Perché i due fratelli – cresciuti girovagando per l’America con il teatro di marionette di famiglia e, tra l’altro, separati da quando Isaac scappò a diciassette anni – sono a loro volta speciali e nascondono entrambi dei doni straordinari.

Manca solo un antagonista e qui c’è un uomo dallombra lunga

Cardospina. La casa errante è un romanzo che mescola fantastico, folklore e memoria storica e lo fa davvero in maniera coinvolgente.

La storia di questa vecchia strega – immediatamente riconoscibile per il suo mortaio volante e la sua casa-gallina – è presente nelle fiabe slave; i riferimenti ovviamente non finiscono qui e la sua presenza, di solito negativa, fa capolino anche in storie più recenti.

Qua GennaRose Nethercott intreccia il racconto della casa, di Baba Yaga e della Russia degli zar e il presente (e passato) dei fratelli Yaga.

Da una parte quindi è proprio Cardospina a raccontarci i suoi ricordi; dall’altro un narratore esterno ci guida nel cammino di Isaac e Bellatine… e non solo.

La lettura è molto scorrevole e piacevole; alcuni elementi rispondono al canone di genere letterario (fantasy) e a quello di pubblico (young adult) quindi diciamo che, alla fine, tutto segue un percorso lineare e delle evoluzioni a volte molto prevedibili.

Tutto sommato però la combo che si crea tra folklore e storia è ben fatta e, pur senza avere ovviamente le pretese di un saggio, ricostruisce con delicatezza (e senza svilire) una vergognosa parte di storia.

Messaggio finale, poi, decisamente azzeccato: è immediato conquistarmi se si inneggia all’importanza dei ricordi e della testimonianza.

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