Titolo: Madre Medusa
Autrice: Maria Laura Caroniti
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 196
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
«Il giorno in cui morirai sarò salva. Non assolta o libera: salva.
Apprenderò la notizia e non ci sarà bisogno di assimilarla, la manderò a memoria o giù, nello stomaco, come il bicchiere di veleno che – dicevi – ti davo.»
Uno duo ancestrale quello tra madre e figlia che riproduce tuttavia un rapporto castrante, soffocante. Un cordone quasi impossibile da spezzare… nel bene e nel male.
Madre Medusa è una lunga lettera che la nostra protagonista Maria Elena scrive idealmente alla madre analizzando con disincanto, rabbia e lucidità un legame corrotto e mortificante.
Ora che Elena è a sua volta diventata madre riesce, forse con maggiore chiarezza, ad affrontare una verità difficile da comprendere e soprattutto da accettare.
Perché la madre-Medusa nasconde la sua natura, ma è manipolatoria, menzognera, teatrale, invadente, vittimista, così soffocante da togliere il respiro.
Quello che si snoda in queste pagine è un tessuto familiare denso di sofferenza che ci trasporta in dinamiche intime, desiderio d’affetto, bisogno di serenità contro una personalità tossica che tutto pretende e nulla cede.
Maria Laura Caroniti riesce, in poche pagine, a tratteggiare l’anima dei suoi personaggi – madre e figlia – delineando con precisione un rapporto disfunzionale.
Il tono della nostra protagonista è pieno di sconforto (e giustamente anche di rabbia), ma lucido e coinvolgente.
La narrazione è scorrevole e la storia quasi catartica; entrare con Maria Elena in questa gabbia sempre più stretta che la circonda nel corso di tutta la sua esistenza è soffocante, ma alla fine liberatorio.