La spada dei Sanada. Le cronache dell’acero e del ciliegio

la spada dei sanada le cronache dell'acero e del ciliegio

Titolo originale: Les chroniques de l’èrable et du cerisier. Livre II: Le sabre des Sanada
Autrice: Camille Monceaux
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2021
Titolo in Italia: La spada dei Sanada. Le cronache dell’acero e del ciliegio
Anno di pubblicazione ITA: 2022
Traduzione di: Cinzia Poli
Pagine: 374

Preceduto da:
La maschera del nō

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Attenzione se non hai letto il precedente volume della saga, La maschera del nō: rischio spoiler!

Dopo la mega-bomba-distruttiva-emotiva (una serie, anzi, di drammatiche bombe emotive) con la quale avevamo lasciato in fretta e furia la città di Edo, seguiremo Ichirō e Shin in un Giappone segnato da una guerra civile, scontri per il potere, clan, samurai e ronin.

Lungo la strada ci sarà spazio per nuovi compagni, nuove conoscenze e soprattutto… nuove rivelazioni!

La spada dei Sanada arriva oggi in libreria ed è il secondo capitolo della tetralogia di Camille Monceaux Le cronache dell’acero e del ciliegio, iniziato con La maschera del nō (tra l’altro, se ti interessa ti lascio qui sotto la mia chiacchierata con l’autrice).

Devo dire che, pur avendo apprezzato anche qui le ambientazioni e alcuni dei personaggi, questo secondo capitolo mi è parso più come una storia di raccordo.

Se nel primo volume avevamo assistito all’introduzione della vicenda e alla rapida crescita di Ichirō, che si ritrovava a doversi confrontare improvvisamente con gli altri e con il mondo, qui ci si concentra più sul sopravvivere affrontando, magari in maniera un po’ caotica, le avversità quotidiane.

Non dimentichiamo infatti che i protagonisti, seppure messi davanti a scelte molte complesse ed eventi decisamente fuori dalla loro portata, sono molto giovani (Ichirō ha quindici anni).

Dicevo “storia di raccordo” (per le prossime avventure) perché qui molte situazioni si risolvono spesso in maniera provvidenziale per i protagonisti, magari anche all’ultimo secondo, e lo stesso animo dei personaggi cambia a beneficio della storia.

Detto questo, però, confermo quello che già avevo avuto modo di dire sul primo volume: Camille è riuscita a rendere molto bene i suoi personaggi, inserendoli all’interno di una zona grigia che non li rende né completamente eroi né del tutto briganti, ma rappresenta alla perfezione la complessità della natura umana.

Riuscire poi ad affrontare all’interno di un romanzo di formazione/avventura un periodo complesso come quello Edo (noto anche come periodo Tokugawa) è un altro aspetto nel quale l’autrice riesce molto bene (e, come già ho avuto modo di dire, sono decisamente di parte perché questo periodo della storia del Giappone mi affascina da sempre moltissimo).

Insomma… per concludere.

La spada dei Sanada è un buon proseguimento (anche se, ripeto, per i miei gusti ci sono un po’ troppi deus ex machina a questo giro), ma sono davvero curiosa di continuare l’avventura e mi aspetto grandissime cose dal prossimo volume soprattutto alla luce dell’ultimo capitolo ma… 🤐

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