La nostra parte di notte

la nostra parte di notte

Titolo originale: Nuestra parte de noche
Autrice: Mariana Enríquez
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2019
Titolo in Italia: La nostra parte di notte
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Fabio Cremonesi
Pagine: 715

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Io mi fermo qui…

Dopo due mesi e numerosi tentativi credo sia il momento di ammettere la sconfitta: questo libro non fa per me.

Ho continuato a leggere pensando che ci doveva essere qualcosa, qualcosa che io sicuramente non vedevo o non coglievo… però a volte, come si dice, non è destino… e quindi basta accanimenti.

Ma procediamo con ordine.

La nostra parte di notte è l’atteso romanzo di Mariana Enríquez, considerata una delle scrittrici più dotate e brillanti della sua generazione e autrice di apprezzatissimi racconti.

La storia ci porta nelle vite di Juan, uomo biondo bellissimo bellissimo ma con un che di molto misterioso intorno, e del figlio Gaspar. I due sono in viaggio e, dopo la prematura morte a seguito di un incidente della moglie/madre, padre e figlio devono riuscire a trovare una quadra anche perché:

  • Juan soffre di aritmie e problemi cardiaci vari e…
  • … fa parte di un Ordine non meglio precisato…
  • … che vuole usare i suoi (di Juan) poteri medianici per non sappiamo ancora bene cosa…
  • … e intanto Juan cerca disperatamente un contatto con la moglie, il cui incidente mortale non è poi forse così “incidente”, ma anche di proteggere il figlio da eventuali contatti “soprannaturali”.

In breve fino alla terza parte del romanzo (non ci sono capitoli, ma parti… la prima dura ben 160 pagine e già questo per me è stato un problema; questioni di gusti per carità, ma non sono fan dei “capitoli” – o parti che siano – lunghi) dove io poi ho miseramente mollato, questo è quanto.

Un po’ troppo poco per me, considerano che con lo stesso numero di pagine ci sono autori/autrici che ti imbastiscono storie meravigliose.

Poi chissà… magari nelle successive 400 la storia inizia per davvero, i personaggi si evolvono senza controsensi e tutto acquista finalmente un senso, ma per me – allo stato dei fatti – è no.

Non mi sono sentita affatto coinvolta né dalla storia né dal modo con cui questa viene raccontata (con una minuzieria che sembra voler stretchare a tutti i costi i pochissimi eventi comunque irrilevanti ai fini generali) né dai personaggi che non paiono avere dimensione e spesso sono contraddittori.

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