Cheshire Crossing

cheshire crossing


Titolo originale: 
Cheshire Crossing
Autore: Andy Weir
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2006-2008
Titolo in Italia: Cheshire Crossing
Anno di pubblicazione ITA: 2020
Traduzione di: Francesco Matteuzzi
Illustrazioni di: Sarah Andersen
Pagine: 128

 – Ho ricevuto una copia di questo libro –

Che ci fanno insieme Alice (nel paese delle meraviglie), Dorothy (Il mago di Oz) e Wendy (Peter Pan)?

Be’ succede che, dopo che hai visitato un mondo magico costellato di personaggi particolari e hai avuto delle avventure rischiose che ti hanno cambiato nel profondo, adattarsi alla vita normale ritornando alla “vecchia” quotidianità – vaneggiando su altri mondi – potrebbe non essere così facile.

Così, chi per un motivo chi per un altro, le tre si trovano adesso “protette” in una specie di istituto sotto l’attento sguardo di una tata molto particolare…

Fatto sta però che le avventure per queste tre intraprendenti ragazze non sono certo finite…

Conosco Andy Weir dal suo uomo di Marte e onestamente non pensavo di rivederlo in una veste grafica così colorata, illustrata dalla brava Sarah Andersen (nota per Sarah’s Scribbles).

Cheshire Crossing racconta “quel che succede dopo” la vittoria, il ritorno a casa, la sconfitta del nemico, ect. ed è un aspetto che mi affascina molto (e ancora poco sfruttato secondo me in letteratura).

Mettere insieme poi tre personaggi così noti, ma anche così diversi è stata una scelta indubbiamente originale.

Fatto sta, però, che lo scorrere degli eventi (e i dialoghi) mi è parso un po’ troppo infantile e semplicistico con un ritmo che stenta a decollare e che gira sempre intorno agli stessi passaggi.

Questo inghippo nel ritmo mina anche la costruzione dei personaggi che avrebbero potuto invece esprimere moltissimo (noi le conosciamo bambine, ma qui sono adolescenti con esperienze e una visione del mondo radicalmente cambiata).

cheshire crossing 2

Quindi carino sì, ma non abbastanza…

Qualcuno l’ha definita “nient’altro che fanfiction” e forse (premesso comunque che ci sono dei prodotti – film, serie e anche libri – meravigliosi portati avanti dai fan) non è un pensiero così sbagliato. Si sente, in effetti, la passione per questi tre libri ma lo sviluppo è ancora troppo inconsistente.

Per concludere – sennò anche io mi metto a girare sugli stessi punti – mi sembra corretto premiare l’idea alla base e le illustrazioni; per il resto… meh!

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