Titolo: Fantastic Beasts and Where to Find Them
Autore: Newt Scamander/J.K. Rowling
Genere: Libro di testo/Meta-libro
Anno di pubblicazione: 2001
Titolo in Italia: Gli animali fantastici e dove trovarli
Anno di pubblicazione ITA: 2002
Trad. di: Beatrice Masini
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Finalmente, eccomi nella biblioteca di Hogwarts. Salani, infatti, ha curato delle edizioni nuove di “Animali fantastici e dove trovarli“, “Le fiabe di Beda il bardo” e “Il Quidditch attraverso i secoli” tutte accomunate dal bollone “Proprietà della biblioteca di Hogwarts” (me li sono regalati per Natale, quindi aspettati a breve anche le recensioni degli altri due ^^).
Ognuno di questi tre libri è legato al mondo di Harry Potter (ma non si tratta di veri e propri spin-off; sono una sorta di racconti/brevi approfondimenti del mondo della magia).
Il primo è un libro di testo adottato dagli studenti di Hogwarts; il secondo raccoglie delle fiabe, tra cui anche quella famosa sui tre fratelli che gabbano la morte (“La storia dei tre fratelli/”I doni della Morte“); e il terzo è un curioso libello sulla storia del Quidditch.
Parliamo qui di “Animali fantastici e dove trovarli“, considerando anche che questo libro e, in particolare, il suo autore Newt Scamander sono lo spunto per la storia raccontata nell’omonimo film (nel gennaio 2017 sarà reso disponibile lo script originale a cura di Salani).
Per quanto riguarda questo libro, inoltre, tutti gli incassi vengono donati in beneficenza a Comic Relief.
Perché noi babbani (ma io so che la mia lettera da Hogwarts è andata smarrita…) non vediamo la magia?
Be’, la colpevole è la clausola 73 (anche i maghi hanno i loro accordi internazionali), con la quale ogni ministero di magia si impegna ad occultare la presenza delle creature magiche al mondo babbano.
Ma anche i maghi hanno i loro accordi non rispettati.
E quindi: Tibet e Scozia sono colpevoli di non tener doverosamente a bada lo Yeti il primo e il mostro di Loch Ness la seconda.
Interessante, per un fan della saga principale, è scoprire nuovi elementi e pezzetti dal mondo di Harry Potter.
Tuttavia, eccezion fatta per l’affetto che un appassionato può nutrire, non si tratta certo di nulla di eccelso (si legge, comunque, in pochissimo tempo; si tratta di un libriccino).
Il libro è una sorta di mini-micro-compedio composto da una premessa, stile raccontino, in cui Newt spiega rapidamente le varie fasi della gestione delle creature magiche da parte del mondo magico e una finta prefazione a cura di Albus Silente in cui si riporta solo l’utilità del libro in questione per tutte le generazioni di maghi che ci hanno studiato sopra.
Poi, si passa alla fase “enciclopedica” in cui sono riportati, in ordine alfabetico, le “bestie” (in inglese, infatti, il titolo è “Fantastic Beasts and Where to Find Them”).
Gli “animali fantastici” nascono un po’ dalla mitologia classica greca (chimere, cavalli alati, centauri) ed egizia (con le sfingi), un po’ dalle tradizioni popolari (in Irlanda e Gran Bretagna in particolare abbondano, ma anche Giappone, Nord Europa, Africa, Cina). Una piccola parte rimanente è frutto della fantasia della scrittrice.
Si tratta comunque di brevi annotazioni, poche righe per ognuno degli animali fantastici. Delle creature che, invece, abbiamo incontrato nei libri si spende qualche parola in più.
Sarebbe stato molto interessante (e magari più realistico dal momento che si tratta di un libro di testo), trovarci qualche disegno o immagine o figura di queste bestie.
Essendo che finzione vuole che questa edizione sia una copia fedele dell’edizione sulla quale ha studiato Harry Potter, in alcuni punti troviamo qualche annotazione o disegnino suo o di Ron e Hermione (ora, beato lui! Io nei miei libri di testo facevo molti più ghirigori e sottolineature pasticciate!).
Una trovata simpatica, sì; ma nulla di che. Infatti, non aggiunge nulla alla narrazione e la maggior parte delle battute sono legate al fatto che Hagrid avrebbe dovuto leggere il libro prima di gettarsi in una delle sue tante idee (il cucciolo di drago, Fierobecco, ect.).
In definitiva, simpatico per i fan della saga principale (anche se avrei preferito che la questione si concentrasse sull’attenzione e la storia del mondo della magia verso le creature magiche e che queste, magari anche in numero inferiore, fosse dato un approfondimento un po’ più preciso); lodevole che tutti gli incassi vadano in beneficenza. Ma fine.
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