Titolo originale: The Shadow of the Gods
Autore: John Gwynne
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2021
Titolo in Italia: L’ombra degli Dei
Anno di pubblicazione ITA: 2022
Traduzione di: Francesco Vitellini
Pagine: 459
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
recensione a cura di Jack Aubrey
Sono passati duecentonovantasette anni dal rumore dalla battaglia tra gli Dei; duecentonovantasette anni da quando gli dei hanno avvertito l’ultimo rintocco di campana… ma i loro poteri risuonano forti ancora oggi.
Nel mondo dei mortali, gli jarl depredano e cercano sante reliquie, schiacciano i deboli e si sfidano tra loro per scoprire il più forte.
In questa nuova era di ferro e argento, fuoco e idromele tre persone dovranno affrontare il loro destino attraverso sangue e dolore.
Premettendo dovutamente che adoro la mitologia norrena, John Gwyn ha creato – volontariamente – una mitologia estremamente simile che non dev’essere però considerata come una brutta scopiazzatura, bensì come un piccolo tributo ad essa.
L’ombra degli dei è il primo capitolo della nuova e affascinante saga de Fratelli di sangue.
La trama è il punto forte del libro con un ritmo abbastanza serrato che non compromette il coinvolgimento all’interno di questo nuovo e magnifico universo.
Voglio ricordare che il libro, come è stato annunciato, non è un’avventura singola, ma una specie di antologia (o una specie di origine) a quello che succederà negli altri due volumi.
Infatti, la trama vera e propria verrà presentata e inizierà alla fine di questo libro.
I personaggi sono caratterizzati bene, ma sono purtroppo un po’ tanti e, anche se alla fine si impara a conoscerli, nelle prime pagine non farà facile memorizzare, collocare e alcune volte riconoscere tutti i vari personaggi.
Infatti ognuno di loro (e ogni creatura e mostro) ha vari nomi sia personali che generici legati alle varie razze a cui può appartenere (i cui nomi, molto norrenni, non aiutano a memorizzarli e/o riconoscerli velocemente); un piccolo dramatis personae sarebbe stato di estremo aiuto per rendere la storia di più facile lettura.
Il world building è unico, nonostante una mappa estremamente scarna (spero – ma non credo – solo per il primo capitolo) con ambientazioni di un mondo nuovo e nuovi poteri unici e fantastici.
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