Titolo originale: Tout ce qui est sur Terre doit périr
Autore: Michel Bussi
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2019
Titolo in Italia: Tutto ciò che è sulla Terra morirà
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Alberto Bracci Testasecca
Pagine: 619
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
Hai presente Noè, il diluvio e l’arca piena di animali?
E sai che esiste un parco a tema a Hong Kong (per davvero)?
O che la vetta su cui l’arca si trovava a fine diluvio parebbe essere quella del monte Ararat, in Turchia?
E se ti dicessi che c’è un’anomalia su quel monte (per davvero) e che ci sono persone interessate acché su quell’anomalia non si facciano troppe domande?
Esce oggi Tutto ciò che è sulla Terra morirà, nato in realtà qualche anno fa (nel 2017 per la precisione) con il titolo L’ultimo unicorno (La Dernière Liocorne) sotto lo pseudonimo di Tobby Rolland.
Il romanzo è un page-turner pauroso: l’ho iniziato un paio di giorni fa e mi sono flippata le 600 e passa pagine come nulla fosse.
La fortuna della storia è retta da alcuni punti che non possono non coinvolgere il lettore: complotti e intrighi internazionali; una storia/mito che si presenta uguale diramandosi nei secoli e in paesi lontani l’uno dall’altro; una manciata di personaggi che vorticano per il globo, scontrandosi o aiutandosi a vicenda; capitolo brevi chiusi o riaperti nei punti giusti per intrigare e spingere a leggere.
Insomma il mix per un thriller coinvolgente è pronto.
Certo ammetto che non tutto è perfetto: sebbene lo stesso autore lo richiami in una sorta di captatio benevolentiae, ci sono effettivamente un po’ di scene e dinamiche alla “Codice da Vinci“, alcune situazioni prevedibili, certi momenti di violenza gratuita che l’autore avrebbe potuto risparmiare ai suoi poveri personaggi.
L’intreccio che, però, si crea a me è non è dispiaciuto: adoro quando fatti reali (per esempio l’anomalia dell’Ararat e le varie teorie che effettivamente esistono) si mescolano assieme alla funzione di un romanzo.
Alla fine la storia è dinamica e coinvolgente; certo – ripeto – bisogna accettare alcune “teorie”, ma insomma il libro intrattiene e fornisce anche alcune curiosità interessanti dimostrando di essere un buon thriller da leggere tutto d’un fiato.
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