Picnic sul ciglio della strada

picnic sul ciglio della strada

Titolo originale: Picnic na obočine (Пикник на обочине)
Autori: Arkadij e Boris Strugackij
Genere: Fantascienza
Anno di pubblicazione: 1972
Titolo in Italia: Picnic sul ciglio della strada
Anno di pubblicazione ITA: 2022
Traduzione di: Paolo Nori e Diletta Bacci
Pagine: 270

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

… ben arrivati?

È successo: gli alieni sono arrivati, “atterrando” (parcheggiando?) in sei Zone della Terra.

Ma così come sono arrivati, nello stesso inatteso modo sono anche ripartiti.

Queste Zone, però, restano terra di nessuno; anche perché le nostre leggi della fisica lì non contano e muovere un semplice passo potrebbe essere mortalmente pericoloso.

C’è qualcuno comunque che, fisica o meno, in queste Zone ci si avventura ancora – per soldi principalmente.

Sono gli Stalker; potremo definirli romanticamente cacciatori di tesori extra-terresti.

Noi seguiremo uno di loro: Redrich “Red” Schouart.

Picnic sul ciglio della strada è una storia sugli alieni decisamente atipica (non solo per la travagliata storia di pubblicazione tra censure e tagli che Boris Strugackij riassume in fondo al libro – questa edizione è quella originale, conforme alla versione degli autori).

Sì perché nonostante tutto giri attorno al loro arrivo, a ciò che hanno lasciato e al perché, noi non incontreremo mai un alieno in tutta la storia (nemmeno da lontano, nemmeno per errore).

Questa pesante assenza dei protagonisti – direi che così potremo definirli – è uno degli aspetti che rende il romanzo particolare e originale anche alla luce della spiegazione del titolo e alle varie considerazioni esistenziali e sociali che vengono fatte lungo la storia.

Seguendo momenti diversi nell’evoluzione della questione aliena, Melmont – la cittadina vicino alla Zona – è ora centro da analizzare, ora da isolare fino poi a diventare un’attrazione sebbene il governo abbia fatto tutto perché accadesse il contrario.

Insomma fin qui tutto bene.

Quello che, però, non mi ha convinta è che tutto alla fine resti un mistero senza soluzione.

Di domande ce ne sono molte e, da una parte, capisco che non sempre una risposta sia necessaria ma – e qui ovviamente si tratta di gusti personali – aver accettato di farmi condurre in questa realtà per poi finire così senza spiegazioni, non mi ha fatto impazzire.

In ogni caso, è un romanzo molto particolare decisamente consigliato per gli amanti del genere.

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