L’inferno delle ragazze

l'inferno delle ragazze

Titolo in Italia: L’inferno delle ragazze e altri racconti
Autore: Yumeno Kyūsaku
Genere: Racconti
Anno di pubblicazione ITA: 2023
Traduzione di (e a cura di): Isabella Dioniso
Pagine: 240

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Un paio di anni fa, L’inferno delle ragazze spuntò nella mia lista dei libri da leggere e, quando Elliot edizioni ha annunciato la ripubblicazione di questa trilogia con l’aggiunta di un paio di altri racconti (poi vedremo meglio), devo ammettere d’aver avuto l’entusiasmo alle stelle.

Tra l’altro – piccolissima parentesi prima di proseguire – ci tenevo a fare pubblicamente i miei complimenti a questa casa editrice per l’attenzione che sta dando a grandi autori giapponesi da noi quasi del tutto sconosciuti o difficili da reperire (vedi, per esempio, Ranpo Edogawa che ho potuto recuperare proprio grazie a Elliot).

Detto questo.

L’inferno delle ragazze, dicevamo, è in realtà una trilogia che si compone di Una cosa da nulla, Staffetta di omicidi e La donna di Marte.

Una cosa da nulla ci porta all’interno delle dinamiche di una clinica medica recentemente aperta.

Tre le nuove assunte spicca l’infermiera Yuriko non solo per i suoi modi di fare dolci e cortesi (che hanno conquistato pure le donne di famiglia del dottore Usuki) ma anche per le sue competenze (tanto che gli stessi pazienti quasi preferiscono lei al medico, ma nessuna gelosia anzi… Usuki è più che contento che l’infermiera risolva brillantemente le necessità dei pazienti prima di venir scomodato lui).

In questa apparente perfezione c’è comunque qualcosa che non torna e lo scopriremo leggendo la lunga lettera/diario che lo stesso Usuki scrive a un altro medico apparentemente coinvolto nella vicenda.

Staffetta di omicidi è, invece, una raccolta di lettere che Tomiko, dipendente di una società di autobus, scrive a una sua amica, figlia di contadini, che vorrebbe cambiar vita, aspirare a qualcosa di più entrando nel mondo delle controllore di bus (all’epoca pare fosse uno dei pochi metodi per le donne di rendersi rispettabilmente autonome).

In verità, da queste sei lettere, emerge una dimensione pericolosa, tormentata e carica di vendetta.

Last but not least, La donna di Marte.

Utae è un’adolescente all’ultimo anno di un rinomato istituto per signorine.

Si è sempre sentita a disagio nel suo corpo sia per la sua altezza superiore alle media delle altre ragazze sia per il suo volto non corrispondente ai canoni di bellezza richiesti e gli altri – familiari, compagne, etc. – non l’hanno certo aiutata.

La solitudine la porterà a fare una serie di scoperte che porteranno poi a un vortice di eventi impossibili da ignorare.

Infine gli altri due raccolti sono: Amore postumo e Volti.

Il primo ci porterà negli immensi spazi russi nello scontro tra Bianchi e Rossi subito dopo l’annientamento della famiglia reale; il secondo, invece, avrà come protagonista una bimba con una vista davvero eccezionale…

Tragedia, violenza, dramma… ecco come l’animo umano può reagire.

Minimo comun denominatore non solo la capacità di mostrare delle donne nuove, diverse dai soliti canoni e tuttavia avvinte dalle stringenti regole e aspettative delle società (ricordiamo che il periodo di attività di Yumeno Kyūsaku, pseudonimo di Sugiyama Yasumichi, fu tra il 1926 e il 1936) ma anche di farlo con una tecnica che, basandosi su diari, lettere e racconti personali, ci mostra alla fine un solo lato della verità lasciando poi al lettore il compito di decidere se credere o meno alla versione raccontata.

Tra tutti devo ammettere che solo Volti mi ha colpito di meno; mentre le altre sono stati delle letture davvero interessanti.

Direi che Yumeno Kyūsaku ha davvero fatto un ottimo lavoro nel descrivere queste personalità – che o si raccontano o vengono raccontate – e il loro modo di reagire (manipolazione, vendetta, annientamento) usando una narrazione in bilico costante tra realtà e punti di vista.

Se decidi di leggere questa raccolta come primo approccio alla letteratura giapponese, ti invito a tener presente che si tratta non solo di storie scritte in tempi diversi da oggi, ma anche da una cultura – per quanto purtroppo con amare similitudini nel trattamento della donna – frutto di un cammino diverso da quello europeo a cui siamo abituati.

Ci tengo a specificarlo perché spesso mi son sentita dire che gli autori giapponesi sono lenti e che il carattere predominante dei loro personaggi sia l’apatia; ti assicuro che non è così.

Basta trovare gli autori giusti e Yumeno Kyūsaku è decisamente tra questi!

N.B. Di solito inserisco i nomi giapponesi usando le regole italiane, quindi nome prima del cognome; in questo articolo ho deciso invece di seguire la regola giapponese che vuole prima il cognome).

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