Titolo originale: The Lost Apothecary
Autrice: Sarah Penner
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2021
Titolo in Italia: Il segreto della speziale
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Valeria Bastia
Pagine: 376
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
A Londra in un vicolo nascosto dietro una parete segreta, si cela una bottega particolare il cui obiettivo è quello di aiutare ogni donna che lo chieda dai decotti più innocui a quelli più… estremi.
C’è solo un limite: il veleno può essere usato solo contro gli uomini, mai contro altre donne!
Nella ha ereditato la bottega di speziale dalla madre (modificandone in realtà l’originario scopo), ma questo non vuol dire che anche lei, nel suo modo speciale, aiuti le donne proprio come faceva sua madre.
In ogni caso porta avanti anche un’altra tradizione materna: tenere un registro in cui conservare i nomi di ogni donna che ha richiesto i suoi servigi.
Facciamo un salto di qualche secolo e conosciamo Caroline, da poco arrivata proprio a Londra, per dimenticare il tradimento del marito e la terribile sensazione di non sapere dove condurre la propria esistenza.
Durante una sessione di mudlarking (= ricerca di oggetti di valore nel fango sulle sponde del Tamigi un tempo lavoraccio per i poveracci; oggi divertimento festivo), Caroline trova una boccetta in vetro con lo stemma di un orso.
La necessità di dare un senso e soprattutto riempire un rumoroso vuoto alla sua vita, la spingeranno a indagare e a scoprire… il segreto della speziale.
Il segreto della speziale è un libro rapido da leggere con alcuni spunti interessanti, ma devo ammettere di non esserne rimasta particolare colpita.
Ho apprezzato molto l’idea femminile che c’è dietro alla bottega e al registro dei nomi (di donne che altrimenti la Storia avrebbe dimenticato), ma lo sviluppo narrativo è abbastanza prevedibile per cui i colpi di scena sono scontati e poco sconvolgenti, i personaggi sono unidimensionali e le situazioni che affrontano un po’ forzate ai fini generali della trama.
Per quanto possa essere credibile l’improvviso interesse di Caroline per la boccetta (che le garantisce di prestare attenzione ad altro e dimenticare i suoi problemi), meno convincente è un mistero tutto sommato palese e per nulla intricato rimasto nascosto (bottega compresa) per secoli.
Giocando – non benissimo – su due tempi (quello di Nella e della sua assistente – ? – Eliza) e quello di Caroline, l’autrice anticipa alcuni eventi che così purtroppo perdono interesse e suspance.
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