Titolo originale: Huck out West
Autore: Robert Coover
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2017
Titolo in Italia: Huck Finn nel West
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Riccardo Duranti
Pagine: 355
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
Huck è tornato!
Ma non nel modo in cui potresti immaginare…
Sono passati un po’ di anni da quando lo avevamo lasciato sulle sponde del Mississippi sempre in cerca di avventure con Tom (Sawyer), dopo la fortunata liberazione di Jim e l’ormai inevitabile civilizzazione del nostro protagonista.
Adesso Huck è cresciuto; addestra cavalli selvaggi, vaga negli sconfinati territori americani tra tribù indiane e pattuglie di soldati.
I nostri sono uomini nuovi anche se non hanno del tutto abbandonato la loro ricerca di libertà, la loro vena di indipendenza, la loro diffidenza verso la civilizzazione.
Ma si può davvero scappare per sempre?
Be’, forse…
Huck Finn nel West è un affascinante viaggio negli Stati Uniti post-guerra civile, un mondo fuori dalla legge, un universo ancora in costruzione con i classici scontri tra cowboys e indiani e fuorilegge meno quella poesia e quell’alone romantico di certi film western.
Perché qui le morti sono concrete, ingloriose e talvolta arbitrarie, casuali; e l’ingiustizia e il caso regnano ancora sovrani.
Insomma il mondo americano ricreato da Coover è intrigante così come la ricercatezza di un dialetto sconclusionato e “irrispettoso” delle regole grammaticali che segue il punto di vista di Huck (e complimenti a Riccardo Duranti per l’innegabile sforzo di traduzione).
La maggior parte del romanzo segue difatti le (dis)avventure di Huck; Tom – lo scrivo per gli amanti – fa la sua comparsa verso la seconda metà del libro assumendosi un ruolo composito di riformatore, smargiasso, deus ex machina (non sempre simpatico, ma – secondo me – in linea con il personaggio originale… confesso, infatti, che Tom non è mai stato il mio preferito).
[Una piccola noticina finale visto che mi è stato chiesto: secondo me, Huck Finn nel West può essere letto anche senza prima aver conosciuto i personaggi originale di Twain. C’è, in effetti, qualche riferimento ma nulla di incomprensibile che poi comunque non venga brevemente spiegato]
