La ladra di parole

la ladra di parole

Titolo: The girl with the louding voice
Autrice: Abi Daré
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2020
Titolo in Italia: La ladra di parole
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Elisa Banfi
Pagine: 366

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Adunni ha un sogno: diventare un insegnante.

Non c’è nulla che la rende più felice dei momenti in cui trasmette ciò che ha appreso a scuola al fratello più piccolo e agli altri bambini del mercato.

Purtroppo per lei però, Adunni vive in un mondo dove alle donne non è permesso sognare: presto andrà in sposa a Morufu, un uomo notevolmente più vecchio di lei (che di anni ne ha quattordici) e con già due mogli.

Non c’è via di fuga: con la morte nel cuore, Adunni dovrà subire quanto le viene imposto e sarà terribile, tremendo… ma la speranza di realizzare il suo sogno non l’abbandonerà mai.

La ladra di parole è una di quelle storie che non vorremo mai leggere: ci piacerebbe pensare che costrizioni del genere siano ormai superate, dimenticate… ma non è così (a parte paesi nei quali i diritti della donna non sono ancora tutelati o vengono aboliti, anche a noi che ci facciamo “forti” di essere “avanti” ricordo che nel nostro di paese il “delitto d’onore” è stato abrogato solo negli anni ’80 del Novecento e che le violenze e i soprusi sulle donne sono – ancora oggi! – quasi all’ordine del giorno).

Ben vengano quindi queste storie che, per quanto profondamente dolorose, ci ricordano che la strada è purtroppo ancora molto lunga e accidentata, ma non impossibile.

Al suo esordio – diventato caso editoriale nel mondo -, Abi Daré ci consegna quindi un importante messaggio di speranza e resilienza in cui la protagonista è portavoce di una generalità di donne e bambine maltrattate, zittite, violate; la storia si svolge in Nigeria, ma in realtà potrebbe svolgersi in qualunque parte del mondo (anche, purtroppo, qui da noi).

Abi Daré riesce a dare umana consistenza alla sua protagonista – non fosse solo per la sua crescita personale che corrisponde a un’evoluzione del vocabolario e del modo di scrivere (complimenti anche alla traduttrice Elisa Banfi per l’immenso lavoro di adattamento del broken English in un italiano “errato”) – e ai personaggi secondari, ben descritti anche attraverso il punto di vista ingenuo di Adunni e umanamente complessi.

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