Come tigri nella neve

come tigri nella neve

Titolo originale: Beasts of a little land
Autrice: Juhea Kim
Genere: Romanzo storico
Anno di pubblicazione:
Titolo in Italia: Come tigri nella neve
Anno di pubblicazione ITA: 2022
Traduzione di: Emanuela Damiani
Pagine: 367

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Aigoo, le cose in Corea non vanno per niente bene.

Siamo nel 1918: la dominazione giapponese è già in atto da qualche anno, l’imperatore è ancora in carica ma solo come inerme burattino nelle mani dello Stato colonizzatore, la popolazione è sempre più affamata e si sposta nelle città come Pyongyang o Seoul per cercare fortuna.

In questo quadro incontreremo prima Jade che viene venduta a una casa di cortigiane a Pyongyang e poi Jung-ho che invece arriva a Seoul, senza soldi né aiuti, in seguito alla morte del padre per fame.

Sullo sfondo di queste (e altre) vicende, cinquant’anni di storia coreana.

Come tigri nella neve è l’esordio letterario di Juhea Kim e direi che è davvero un’ottima presentazione.

Ora… sappiamo tutti che la mia mente è intrippata da una valanga k-drama e sogni al kimchi e devo ammettere che questo romanzo trasuda corea da ogni pagina; quindi chi, come me, è ben instradato sulla hallyu (l’onda coreana) non avrà alcuna difficoltà ad apprezzare a occhi chiusi anche questa storia.

Per tutti gli altri invece.

Ammetto che i primi capitoli (un po’ come i primi episodi di qualche k-drama) sono lenti e poco incisivi, ma necessari per inquadrare la storia e ricollegarla poi al finale (anche qui piccolo appunto personale: apprezzo molto quando le storie chiudono in una sorta di agrodolce circolo karmico).

Quindi consiglio di dar tempo alla storia per ingranare (e di leggere almeno cinque/sei capitoli e fare molta attenzione allo scorrere degli anni – comunque indicati all’inizio di ogni capitolo).

Come scrivevo poco sopra, la vicenda segue principalmente Jade e Jung-ho – e no, non è affatto una tipica storia d’amore – ma fanno loro contorno una serie di altre trame e personaggi che non solo ampliano la storia rendendola più globale, ma evidenziano anche alcuni punti fondamentali della storia coreana che, pur restando a volte sullo sfondo (soprattutto quando si arriva negli anni ’60), assumono una notevole importanza nel quotidiano dei protagonisti.

Se da una parte seguiremo la dimensione più femminile nella quale è relegata Jade (le cui alternative oscillavano – non solo in Corea – tra madre o prostituta), dall’altra Jung-ho ci mostrerà invece la lotta per gli ideali (nei quali, tra parentesi, non crede).

Entrambi amplieranno poi la nostra visione confrontandosi, nel passare degli anni, con avidi imprenditori, sfortunati idealisti, giovani di belle speranze, spietati ufficiali giapponesi (che avranno i loro capitoli dedicati) e rendendosi al contempo conto che il mondo non è degli onesti né dei giusti.

Ho fatto riferimento ai k-drama anche perché questa storia è ambientata pochissimi anni dopo rispetto a una delle mie k-series preferite (Mr. Sunshine con protagonista Byung-hun Lee, notissimo attore coreano; per chi ha visto Squidgame, lui interpreta il frontman) e insomma questa sorta di continuum involontario mi ha appassionato ancora di più.

Detto questo, Come tigri nella neve è una storia che, seppur con un inizio forse non troppo accattivante, mi ha davvero conquistata con le sue tinte agrodolci, l’amarezza della vita e la dolcezza di una speranza che non muore mai.

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