Titolo: Il Pascià
Autore: Domenico Quirico
Genere: Storico
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 188
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
recensione a cura di Jack Aubrey
Chi era Romolo Gessi: il Pascià, l’esploratore, il militare e antischiavista italiano?
Domenico Quirico ci racconta la sua vita, in particolare la sua crociata per salvare le popolazioni africane dallo schiavismo, intervallando la narrazione di queste gesta con riflessioni e considerazioni attuali.
Quirico ci disegna un quadro della vita e delle azioni che resero Gessi fautore della distruzione della tratta schiavistica da parte del mondo islamico.
Non sempre la civilizzazione porta un miglioramento per la popolazione e Gessi sa che, dietro al regime egiziano che lo finanzia, non c’è una vera volontà di distruggere la tratta.
Tra inganni, doppi giochi, corruzione e profonde ostilità, Il Pascià ci racconta una storia vecchia di due secoli e purtroppo non ancora imparata.
In un’era in cui è più immediato definire qualcuno come schiavista, negriero e malvagio, come giudicheremo oggi Romolo Gessi che proprio per questa categoria di uomini lavorò ma che si battè anche per annientare la tratta schiavista da parte dei musulmani?
Gessi era consapevole che la sua crociata anti-schiavismo non era stata finanziata per buonismo o puri fini umanitari.
Dietro – quasi ogni cosa purtroppo – si nasconde sempre il profitto (difatti, una volta eliminato il monopolio musulmano sulla tratta degli schiavi chi avrebbe garantito che non ne nascesse uno nuovo magari guidato proprio dagli stessi promotori dell’iniziativa di Gessi?).
Comunque questo libro non vuole inoltrarsi nelle duologie (tra bene e male, schiavisti e liberatori, profitto e ideali) del Pascià bensì raccontarne la storia, i successi e i fallimenti ma soprattutto le speranze (per un’Africa libera e per la sua famiglia).
Restare coinvolto della storia di Gessi sarà facile e immediato: è interessate, quasi romanzesca vista le gesta del suo protagonista ma costringerà (in senso positivo) anche a una serie di riflessioni – purtroppo – ancora oggi attuali.
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