Titolo: Wow Women of weird
Autrici: Bonfiglioli, Crudeli, De Lisi, De Santi, Emiliani, Fischer, Leonardi, Pei e Soncini, Mala Spina, Petrucci, Salvatori, Silvestri
Genere: Weird
Anno di pubblicazione: 2020
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
«La stranezza non si sceglie […]. È un filtro, una lente di un colore indefinibile che allo stesso tempo distanzia e avvicina al reale. Essere strani significa essere abbastanza diversi da poter esaminare ogni tratto umano con la perizia neutrale di un entomologo, e allo stesso tempo abbastanza uguali da riconoscersi in questi tratti quanto basta per struggersi di empatia.»
Women of weird (WOW) è una raccolta di dodici racconti legati da un tema comune: il bizzarro.
Anche se etichettare lo “weird” come il solo “bizzarro” è sicuramente limitante, perché è vero che in questo genere c’è lo strambo e l’assurdo, ma s’intersecano anche elementi horror, fantascientifici e fantasy (non necessariamente tutti insieme).
All’interno di una stessa storia, quindi, si possono mescolare e fondersi elementi misteriosi, entità particolari e situazioni uniche.
Con una prefazione davvero galvanizzante scritta da Viola Di Grado (la citazione a inizio articolo, è un estratto di questa introduzione), leggere Wow è un interessante viaggio attraverso visioni e interpretazioni diverse, determinate ognuna dal punto di vista differente delle varie scrittrici su questo stesso tema.
Il progetto di questa raccolta è ambizioso per tanti motivi:
- il fatto che si tratta di un volume al femminile (e sappiamo, purtroppo, i pregiudizi in cui incorrono le donne in editoria fino dagli albori; non c’è bisogno di citare tutte le donne che pubblicarono in anonimo – Jane Austen -, con il nome del marito – Mary Shelley – o con un nome maschile – George Elliot… per limitarmi solo a tre esempi e non scrivere un trattato!);
- il fatto che il new weird sia un genere praticamente sconosciuto in Italia;
- e il fatto che – anche se non capisco perché – i racconti non piacciono particolarmente al grande pubblico.
Ma Wow è una raccolta interessante, piacevole da leggere e composita (proprio perché vede la collaborazione di personalità e visioni diverse).
A onor del vero ci sono alcuni racconti che ho preferito più rispetto ad altri (per esempio, mi sono piaciuti molto I Ricognitori di Lidia De Santi; Caccia nuda di Lucrezia Pei e Ornella Soncini; Caronte di Laura Silvestri) e altri che magari ho apprezzato meno.
Per concludere, l’idea di questo progetto è interessante; il tema comune curioso.