Presentazione e sinossi

E presentazione e sinossicosì hai scritto un libro? Complimenti! Ora devi prendere coraggio e inviare il tuo sudato manoscritto a quante più case editrici puoi.
Non esiste un numero giusto: c’è chi decide per dieci, chi trenta, chi perde il conto. Non porti limiti massimi, ma seleziona le case editrici in base a dei criteri reali e utili (come ad esempio: presenza nelle librerie, distribuzione, richiesta o meno di contributi, compatibilità con il genere del tuo romanzo…).

Armati di pazienza, però: ricorda che, una volta inviato, le case editrici (a seconda delle dimensione, del periodo del anno e, talvolta, della congiunzione astrale) impiegano dalle tre settimane a un massimo di sei/otto mesi per leggere il tuo libro e risponderti. In alcuni casi, sebbene le previsioni siano più ottimistiche, i tempi slittano ulteriormente – fino a 2 anni – e non è dato sapere nulla di certo.
E, purtroppo, non è detto che siano interessati.
Inoltre, arrivano così tanti manoscritti nelle redazioni che alcune case editrici potrebbero non avere il tempo materiale per rispondere (nel qual caso, trascorso il termine massimo non riceverai nessuna risposta). Ovviamente, questi discorsi valgono principalmente per le case editrici piccole e medie.
Per quanto riguarda le c.d. BIG, vai ad accedere un cero alla Madonna… Le probabilità di essere letti sono davvero scarsissime:

  • Primo: perché la mole di dattiloscritti che arriva è immensa (si vocifera che in Mondadori e, con lei, anche le altre grandi come Einaudi, Rizzoli, Feltrinelli e compagnia bella, nessuno legga più i manoscritti perché sono davvero troppi ed è impossibile starci dietro seriamente… Leggende parlano di dattiloscritti presi, inscatolati e direttamente buttati al macero, e-mail mai aperte e cestinate, ect.);
  • Secondo: se decidono di leggere, il tempo dedicato a un dattiloscritto è davvero pochissimo (solitamente si sfoglia o si scorrono le prime pagine oppure si legge solo la sinossi, prima di decidere se conviene proseguire oltre); le persone che li leggono sono diverse (quindi, gusti diversi ect.)…

Di conseguenza, il risultato è imprevedibile. Comunque, nulla ti vieta di sperare e provarci (anzi, il mio consiglio è comunque di fare un tentativo); tanto, come si dice, tentar non nuoce e ogni lasciata è persa.

E allora, se nessuno più leggere quello che arriva in redazione, tutti i libri che affollano gli scaffali da dove sbucano? (Anche) Dagli agenti letterari. Ma questo è un altro discorso e ne parleremo in un’altra occasione.

La situazione, teoricamente, appare più rosea con le piccole e medie CE (anche se, negli ultimi tempi, anche queste hanno delle difficoltà a stare al passo con le centinaia di manoscritti che arrivano).

…Perdona, non è che voglia deprimerti, ma trovo corretto fornirti un’idea generale di quella che è la situazione editoriale e letteraria in Italia, senza illusioni o fronzoli.
In ogni caso, se il tuo lavoro sarà apprezzato, stai sicuro/a che saranno loro della CE a farsi vivi e a contattarti!

Ed è per questo che mi ripeto: tenta.

Giusto per iniziare con qualche indicazione generale: le case editrici richiedono spesso non solo una parte o l’intero tuo libro, ma anche una lettera di presentazione e una sinossi.

Non ti preoccupare di plagi: se una casa editrice (seria) trova meritevole il tuo libro, avrà tutto l’interesse ad inserirti nella sua scuderia di autori, nella speranza che tu possa continuare a scrivere bei libri per loro.

In ogni caso, sembreranno sciocchezze ed inutili precisazioni maniacali, ma se una CE richiede solo le prime venti pagine, in Times New Roman, carattere 14, interlinea 1.2, ect. fallo! Non ti costa niente (solo qualche minuto del tuo tempo) e non rischi di indisporre il redattore, l’editor, l’addetto della segreteria o lo stagista o chi per loro che legge il tuo libro.

Sulla lettera di presentazione non c’è bisogno, direi, di soffermarsi troppo. Oltre ad indicare nome e cognome, sarà necessario anche inserire qualche informazione biografica (come la scuola o l’univeristà che hai frequentato, la tua attuale occupazione…), spiegare il tuo interesse per la scrittura (per esempio come è nato, a quando risale, se hai sempre scritto…) ed eventuali pubblicazioni, partecipazioni a concorsi letterari et similia.
Sii breve e conciso/a (e non circonciso come dice qualcuno…).
Ricorda anche di inserire i tuoi recapiti (indirizzo mail, cellullare, numero di casa e indirizzo; alcuni consigliano di inserirli anche nella prima pagina del tuo dattiloscritto).
Se la casa editrice da te selezionata prevede la possibilità di inviare il manoscritto tramite email, potrai inserirvi la lettera di presentazione direttamente nel corpo e inviare in allegato gli altri documenti (sinossi e libro completo o suoi capitoli).

La sinossi: questa grande sconosciuta.
Per quanto riguarda la sinossi, il discorso è leggermente più complicato. Le case editrici usano criteri variabili per la struttura della sinossi: c’è chi richiedere massimo una/due pagine per ogni cento cartelle di dattiloscritto (in ogni caso, non è consigliabile eccedere oltre questa lunghezza per evitare che chi legge abbandoni prima ancora di cominciare) o chi, addirittura, vuole il tutto condensato in 20/30 righe o chi proprio non la richiede.

Sei uno/a scrittore/scrittrice quindi, mi spiace, ma dovrai fare lo sforzo di raccogliere tutta la tua fatica in una pagina (o meno) e dovrai cercare anche di renderla accattivante e interessante.
Mi raccomando: cura la sinossi, non tirarla via! Sì, perché, spesso, chi decide potrebbe anche basarsi solo sulla lettura di questa e, se non la ritiene meritevole o scritta bene, potrebbe scegliere di non leggere il manoscritto.
(Parlo sempre al condizionale, perché ogni storia è a sé)

Ma quale dovrà essere il contenuto della tua sinossi? Presto detto: sostanzialmente dovrai presentare e riassumere la tua opera (in parte dovrai anche svelare il finale).
Non è come scrivere una recensione; non è come scrivere un commento.
Dovrai fare un riassunto, ma al tempo stesso presentare la storia e renderla avvincente nelle poche righe che ti sono concesse. Sarà, quindi, importante indicare l’introduzione o il prologo, dare una rapida scorsa allo svolgimento del libro (senza dire proprio tutto, ma concentrarsi sugli aspetti principali o che potrebbero destare più curiosità) e, ebbene sì, svelarne anche la conclusione.
Centra la storia principale: hai poco spazio, quindi dritto/a al punto.
Sarà un lavoro lungo e per niente facile. Cerca, comunque, di essere frizzante e non troppo serioso/a nella scrittura della sinossi, ma non eccedere nemmeno nell’altro senso: devi presentare il tuo libro al possibile editore, tentando di attirare la sua attenzione, non scrivere una recensione da pubblicare su di una rivista specializzata, quindi bilancia bene ogni aspetto e BUONA FORTUNA!


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