Titolo: Travolti da un atomico destino
Autrice: Silvia Kuna Ballero
Genere: Saggio
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 203
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
Ammettiamolo: se dico nucleare, il pensiero corre subito al disastro di Černobyl e – forse – anche a quello più recente di Fukushima.
Senza considerare poi i brividi che di recente corrono sulla schiena ogni volta che viene nominata la centrale di Zaporižžja, centro di scontri in seguito all’invasione russa in Ucraina (tra l’altro proprio in questi giorni in cui scrivo si sta svolgendo missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, AIEA).
Ma perché non pare esserci possibilità di scindere la fissione nucleare dal concetto di catastrofe?
Silvia Kuna Ballero si pone proprio questa domanda: perché sembra impossibile fidarsi completamente del nucleare?
A prescindere dalla propria posizione sul tema (l’autrice non vuole conviene nessuno, ma solo informare), Travolti da un atomico destino è un saggio divulgativo estremamente interessante, mai noioso che ho letto con piacere in una sola giornata (davvero: non riuscivo a staccarmi!).
Pur essendo il tema complesso e scottante, il libro è fruibile – e ben comprensibile – anche da chi manca di una forte conoscenza scientifica (tipo me, ecco… mai stata brava nelle scienze) complice sicuramente anche il tono dell’autrice preciso, ma ben ritmato e coinvolgente (sì, strano a dirsi magari per un saggio ma giuro che mi sono appassionata).
Si comincia con un interessante riepilogo storico ricco di aneddoti, storie e spiegazioni: dalla scoperta delle radiazioni ionizzanti passando per i bunker svizzeri e le Zato russe (entrambi esistenti e “attivi” ancora oggi) per arrivare alle varie “tipologie” bombe (“sporche”, cobalto, etc.).
La seconda parte mescola un riepilogo estremamente puntuale del “caso Černobyl” e un resoconto di viaggio della stessa autrice proprio sul luogo del misfatto.
La terza parte riprende vari incidenti in giro per il mondo (anche molto più vicini di quello che potremo immaginare) e la quarta chiude con condivisibili considerazioni.
Insomma consigliato assolutamente.
