Solo la verità recensione

Titolo: Need to know
Autore: Karen Cleveland
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2018
Titolo in Italia: Solo la verità
Anno di pubblicazione ITA: 2018
Trad. di: Isabella Zani

– Ho ricevuto una copia di questo libro in cambio di un’onesta recensione –

Vivian Miller, analista del controspionaggio della CIA – divisione Russia -, sta finalmente per verificare se l’algoritmo da lei ideato funziona.

Due anni di ricerche per arrivare a questo momento e, finalmente, riuscire a entrare nel computer di Jurij Yakov e iniziare a  smascherare una rete di spie russe dormienti negli Stati Uniti.

A ogni “gestore” fanno, infatti, capo cinque agenti dormienti ed eccoli: a lei basta cliccare sulla cartella “Amici” del computer di Jurij e cinque foto compaiono sulle schermo.

Quello che Vivian, però, non si sarebbe mai aspettata è che, tra questi volti, c’è pure quello di suo marito, Matt.

Quei pixels sullo schermo sono l’inizio della fine: la fine di una vita insieme, la fine di una storia d’amore da film (forse troppo bella per essere vera). Il dubbio, adesso, s’insinua in ogni più piccola cosa fatta o detta dal padre dei suoi quattro (!) figli.

E Matt? È davvero una spia russa? Oppure è solo una vittima inconsapevole, un fantoccio? Magari è tutto un grande equivoco… magari Matt è stato incastrato… o magari tutta la vita di Vivian è una grandissima bugia.

Ex agente dei servizi segreti americani e collaboratrice dell’FBI, Karen Cleveland ci inserisce in mondo a lei familiare dove tutti i giochi e le contromosse che vediamo nei film di spionaggio sono quotidianità (ma con meno esplosioni alla Hollywood).

Tuttavia, questo coinvolgimento del lettore non riesce fino in fondo e si avverte comunque un certo distacco che conduce a uno scarso affiatamento tra lettore-personaggi-storia.

Ma procedendo con ordine.

La vita di Viv viene sconvolta da una doccia fredda che nessuno vorrebbe mai subire: la persona che le sta accanto, quella con la quale ha deciso di costruire una vita insieme, mente e, probabilmente, ha sempre mentito.

La notizia non è semplice da digerire né da accettare così Viv inizia a rileggere tutta la loro relazione (il momento in cui si sono incontrati, quello in cui ha confessato a Matt di lavorare per la CIA, il giorno in cui è entrata nella divisione russa…) alla luce di questa rivelazione sconvolgente su di Matt.

Così si susseguono una serie di flashback che portano il lettore a conoscere la quotidiana normalità dei dieci anni passati insieme da Matt e Vivian, ma che non possono essere riletti e rivisti in un’ottica diversa e diffidente (dal punto di vista narrativo, tuttavia, questi “inserti domestici” rallentano un po’ la fluidità della narrazione).

L’idea alla base della storia è sicuramente interessante (e il film che dovrebbe arrivare prodotto e interpretato da Charlize Theron per la Universal Pictures potrebbe rivelarsi davvero avvincente) e coinvolge una serie di aspetti intriganti: la fiducia nell’altro, il sentire di conoscere una persona e il conoscerla per davvero, il poter continuare a credere nell’altro dopo un tradimento o una (colossale) bugia.

Tuttavia, il romanzo manca un po’ di quegli aspetti tipici del thriller come il ritmo serrato nel susseguirsi degli eventi e una certa attrattiva negli stessi. Stesso discorso per i personaggi che risultano un poco insipidi nei loro travagli e conflitti; anche le loro conquiste non trascinano come dovrebbero il lettore.

Una lettura che si inserisce nel panorama medio di questi ultimi anni con trovate interessanti che, tuttavia, vengono svolte con scarsa abilità.


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