
Titolo originale: Written in Bone: Hidden Stories in What We Leave Behind
Autrice: Sue Black
Anno di pubblicazione: 2020
Titolo in Italia: Scritto nelle ossa
Anno di pubblicazione ITA: 2024
Traduzione di: Chiara Fioravanti e Serena Parisi
Pagine: 334
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
Siamo fatti di ricordi e di sentimenti, ma ciò che lasciamo al momento della nostra dipartita sono anche carne e ossa – soprattutto ossa – e per chi li sa correttamente interpretare anche quest’ultimi elementi sono in grado di raccontare la nostra storia.
C’è infatti una disciplina che s’interessa di questo aspetto particolare, un tempo bistrattata ma ora decisamente assurta agli oneri della ribalta grazie a libri e (soprattutto) serie televisive: l’antropologia forense, ovvero lo studio dei testi umani che, in ambito appunto forense, consente di raccogliere informazioni ed elementi utili ad accertare le cause della morte (ed eventualmente anche identificare i responsabili).
Chi ci conduce in questo percorso è Sue Black, antropologa forense, anatomista e accademica supertitolata e decorata (un rapido sguardo alla sua pagina di Wikipedia ti farà capire subito che abbiamo a che fare con una colonna portante del settore).
Scritto nelle ossa è quindi un mix tra saggio, esperienze (molto) personali, indagini e considerazioni varie.
Il tutto è diviso in capitoli che rappresentano non solo le varie parti in cui un corpo umano è suddiviso (dalla testa ai piedi), ma anche gli elementi che – e tendenzialmente anche l’ordine con cui – un antropologo forense deve conoscere e svolgere per la sua professionalità.
Estremamente dettagliato nelle parti più scientifiche ma ugualmente comprensibile anche a un inesperto in materia, Scritto nelle ossa combina questi elementi più tecnici con attualità (ci sono anche un paio di noti casi italiani) e una certa vena di ironia senza mai perdere di vista la complessità della materia e la serietà che è richiesta vista la delicatezza – sia fisica che emotiva – di questo lavoro.
Detto questo consiglierei comunque la lettura di questo testo a chi è interessato all’aspetto scientifico del crimine, all’indagine fattuale che si scontra con la realtà (non stiamo leggendo un episodio di CSI per intenderci: la vita vera può essere molto più fantasiosa e molto più tremenda).

