Scegliere e contattare le case editrici

contattare le case editrici


Sinossi e lettera di presentazione alla mano, adesso sei pronto/a per il passo successivo: quello di contattare le case editrici.

No… Aspetta!

Prima è bene dare una bella ricontrollata al tuo dattiloscritto. Oltre a procedere con i classici controlli ortografici automatici (per esempio, il controllo ortografia di Word) e una rilettura accurata di tutto il testo, potrebbe essere utile farsi aiutare da amici e parenti che, penna o matita alla mano, possono aiutarti ad individuare errori di battitura, ripetizioni o lapsus.

Non sono richieste grandi formattazioni per il testo (sarà l’eventuale casa editrice a impaginare correttamente per il tuo scritto pronto per la stampa; per il momento è sufficiente un font semplice – il classico Times New Roman 12 -, giustificato) e certo far trovare un testo pulito ed esente da errori è già un buona presentazione.

Inoltre, cerca le incoerenze o le carenze narrative. Talvolta, ciò che hai scritto risulta (ovviamente) chiaro per te, ma potrebbe non essere altrettanto evidente per chi legge.
Anche qui, vedi sopra.
Amici e parenti possono aiutarti in questo e trovare le carenze narrative per te (se può interessarti, anche il blog offre un servizio simile). 

Ok, a questo punto, testo formattato ed esente da orrori narrativi e di lingua, puoi rivolgere la tua attenzione alla scelta delle case editrici.

È consigliabile farsi un giro sui loro siti e verificare i circuiti di diffusione all’interno delle librerie; controllare il genere di scritti cui sono interessati (è inutile mandare un romanzo rosa a una casa editrice interessata solo a saggi, per esempio); se sono (o potrebbero essere) interessati a esordienti; la pubblicità che dedicano ai nuovi libri in uscita e eventuali richieste di contributo (che, personalmente, non condivido, ma ognuno è libero di scegliere come ritiene più giusto).

Non esistono criteri validi per tutti. Ogni scrittore/scrittrice (e ogni testo) ha i suoi requisiti.

Potrebbe esserti d’aiuto stilare un vero e proprio elenco delle case editrici che corrispondono alle tue esigenze (evita gli invii massicci a casaccio). Per questo, ti consiglio questi siti davvero molto utili e sempre aggiornati grazie al contributo diretto degli utenti:

Sul sito Liber Liber, invece, puoi trovare un elenco (in costante aggiornamento) di tutte le case editrici italiane. Lo stesso puoi trovare anche su Softwareparadiso.it, dove per ogni casa editrice – non a pagamento – è presente una scheda con l’indicazione della modalità di ricezione manoscritti e la valutazione di questo “servizio” da parte del sito stesso.

Scelte le case editrici cui spedire il tuo libro, puoi – no, anzi, devi –  procedere secondo le modalità indicate dallo stesso editore.

Alcuni chiedono l’invio di una e-mail (ottimo metodo per la velocità del servizio e la sua gratuità); altri, invece, preferiscono la classica posta (sempre meno fortunatamente).

Quest’ultima modalità crea evidenti problemi di spesa se la maggior parte delle case editrici che hai selezionato richiede i manoscritti a mezzo posta (anche perché spesso l’editore non restituisce il libro; così, nel caso in cui il tuo scritto non venga accettato, ti ritroverai ad aver pagato la stampa del tuo manoscritto e la spedizione alla casa editrice).

Ti consiglierei di spedire tramite piego di libri; sebbene, secondo alcuni uffici postali non sia possibile, ti assicuro, invece, che si può.
Oltre a essere più cara – il tutto dipende dal peso del tuo manoscritto -, la raccomandata non garantisce che il tuo manoscritto, una volta arrivato a destinazione, venga comunque letto (e, inoltre, pare che qualche casa editrice si indisponga; e, se ci pensi, oberate di lavoro come sono, non è piacevole doversi interrompere per firmare).

In ogni caso, fai un giro sul sito di Poste Italiane e trova la modalità più consona alle tue esigenze.

Una brevissima postilla prima di chiudere. Essere accettati, ma in verità anche solo notati da una CE, è una questione anche di fortuna e di reale promozione del libro.
Mi spiego meglio e premetto che il discorso vale principalmente per le BIG (anche se ciò non toglie che un ragionamento simile possa esser valido anche per altre CE meno note o più piccole).

Le Case Editrici sono imprenditori. In quanto tali, ciò che per loro conta (giustamente) sono anche le vendite.

Per quanto, si possa aver scritto un libro bellissimo, nessuno lo leggerà se nessuno sa che esiste.

La CE, quindi, oltre a dover considerare la tua bravura come scrittore/scrittrice e la validità dei contenuti del tuo libro, dovrà anche valutare di quanta promozione necessiti per vendere, la concretezza del progetto che presenti loro, la possibilità di presentarlo e diffonderlo efficacemente al pubblico (che deve essere stimolato ad acquistarlo).
Inoltre, ci sono tutta una serie di altre variabili interne alla casa editrice che resteranno per sempre oscure (una di queste è sicuramente il piano editoriale o il numero di esordienti sulla quale una casa editrice decide di puntare annualmente…).

Quindi, tutto questo discorso per dire che se ricevi qualche rifiuto, non ti abbattere e non ti demoralizzare subito (vogliamo ricordarci del caso della Rowling o di Martin rifiutati entrambi da numerose case editrici?). Se hai la possibilità (e se la cosa non diventa stalking), raccogliere il parere degli editori che ti hanno rifiutato è un modo utile per crescere e migliorarsi.

Un ultimo consiglio, però: non peccare di superbia e accetta le critiche.

E buona fortuna!

P.S. Interessante scoperta, fatta grazie a Simona di Letturesconclusionate.it, è “Siamo spiacenti. Controstoria dell’editoria italiana attraverso i rifiuti” di Gian Carlo Ferretti.
Si tratta di un interessante excursus sull’editoria italiana, i suoi errori, i suoi capolavori rifiutati, il tutto accompagnato da testimonianze e aneddoti.
Conto di leggerlo a breve!


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Una risposta a “Scegliere e contattare le case editrici”

  1. Ed è fondamentale che l’incipit sia: Era una notte buia e tempestosa… Snoopy docet. E pure Edward Bulwer-Lytton.

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