Titolo originale: La Chambre bleue
Anno di pubblicazione: 1964
Autore: Georges Simenon
Genere: Romanzo
Titolo in Italia: La camera azzurra
Anno di pubblicazione ITA: 2003
Siamo a Saint-Justin, Francia. Un paesino tranquillo, poche anime, campi coltivati, uno spaccio, una stazione ed un albergo. È qui che tutto ha inizio. L’albergo è di proprietà del fratello di Tony ed è qui, nella camera azzurra, che l’uomo incontra l’amante Andrée dopo aver ricevuto il convenzionato segnale da parte della donna quasi ogni giovedì.
Ovviamente, la loro è una relazione clandestina: lui è sposato e ha anche una bimba, lei è sposata ad un ricco paesano (il proprietario dello spaccio locale). Tuttavia, i loro incontri proseguono, fino a quando, un giorno, dalla finestra nella camera azzurra, Tony vede il marito di Andrée venire di gran carriera verso l’albergo. È l’inizio della fine.
Dopo quel giorno, anzi forse proprio a causa di quel giorno, tutto diventerà surreale e gli eventi si susseguiranno uno dopo l’altro senza che nulla possa arrestare la loro tremenda avanzata.
La vita di Tony sarà stravolta per sempre; quella di Andrée pure. Ma chi dei due perderà di più?
Conoscevo Simenon quasi esclusivamente per i suoi scritti su Maigret: alcuni piacevoli, altri veloci e apprezzabili solo perché fanno passare qualche oretta con serenità.
Venendo a La camera azzurra. Si tratta di un romanzo che si legge, si gusta e, alla fine, si rallenta la lettura per evitare che tutto finisca troppo presto.
Saint-Justin è finemente curato in ogni più piccolo particolare e il paese compare davanti ai nostri occhi come se lo si stesse guardando da una finestra. Ad ogni pagina, si aggiunge un particolare in più nel paesaggio.
Lo stesso dicasi anche per i personaggi. Le loro storie (dei personaggi principali) sono ricche di dettagli, i loro caratteri sono limati dal passato, ma fiduciosi verso il futuro.
Una lettura sicuramente intrigante. Una storia ben realizzata ed un ottimo finale. Perfetto per una sera di piacevoli letture.
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