Guida Galattica per gli autostoppisti recensione

recensione guida galattica per gli autostoppistiTitolo originale: The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy
Anno di pubblicazione: 1979
Autore: Douglas Adams
Genere: Fantascienza/Umoristico
Titolo in Italia: Guida galattica per gli autostoppisti
Anno di pubblicazione ITA: 1980

Arthur Dent (trent’anni, alto, capelli neri e irrequieto) quel giovedì mattina si alza, fa colazione, si lava i denti e si veste.

Nulla di strano… o forse sì?

Davanti alla sua casa ci sono dei bulldozer gialli pronti a buttarla giù per costruirci al suo posto una tangenziale e Arthur non può far altro che stendersi davanti uno di essi in segno di protesta contro l’amministrazione cittadina.

Quello che, però, Arthur Dent non sa è che quella sua dimostrazione è inutile, perché il suo destino e quello di tutti i terresti è già deciso. Di lì a poco, infatti, si presenterà al suo improvvisato sit-in di protesta, Ford Prefect (amico di Arthur). Lo convincerà ad andare al bar con lui per una bevuta (tre pinte di birra a testa) e lì gli rivelerà tre cose:

  1. Ford è un alieno originario di Betelgeuse;
  2. il suo lavoro è quello di aggiornare un «libro notevolissimo» (intitolato Guida Galattica per gli Autostoppisti); e…
  3. … la Terra sta per essere distrutta… per far posto a una specie di tangenziale galattica.

Ovviamente, la fine è imminente e ineluttabile. Tuttavia, Ford ha un piano per salvare se stesse e Arthur dall’imminente catastrofe: chiedere un passaggio.

Quindi, POLLICE IN ALTO E NIENTE PANICO!

Guida Galattica per gli Autostoppisti nasce come romanzo radiofonico, si trasforma in un libro e, nel 2005, in un film.

Il mio primo contatto con la serie è stato proprio con la versione cinematografica che, assurda e canzonatoria, incarna bene lo spirito un po’ folle di questa saga galattica.
[Ho passato giornate interne a canticchiare la sigla iniziale (della quale ti lascio il video in fondo al post ^^)].

Avrei voluto leggere il libro (anzi, i libri), ma, tra una cosa e un’altra, il mio impegno con la Guida è sempre slittato. Poi, con Samantha Cristoforetti nello spazio e l’Avamposto42, mi sono detta che non potevo rimandare ancora.

Quindi, che dire? Dell’opera mi era già piaciuto un sacco il film: questo primo libro non ha fatto altro che confermare la mia impressione positiva. Divertente, ironico, strampalato e, per certi versi… geniale!

Le situazioni sono ai limiti dell’assurdo (quindi bisogno mettersi nell’ottica che davvero poco ha senso, ma molti elementi nascondono un riferimento – critico o meno – al nostro mondo e alla nostra società), i personaggi sono assolutamente folli e le situazioni in cui si cacciano – volenti o nolenti (spesso nolenti) – paradossali.

I libri della trilogia in cinque parti (come la definisce Douglas):

  1. Guida galattica per gli autostoppisti (The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy);
  2. Ristorante al termine dell’Universo (The Restaurant at the End of the Universe);
  3. La vita, l’universo e tutto quanto (Life, the Universe and Everything);
  4. Addio e grazie per tutto il pesce (So Long, and Thanks for All the Fish);
  5. Praticamente innocuo (Mostly Harmless).

Infine, nel 2009, è stato pubblicato, proprio in occasione del trentennale della serie, “E un’altra cosa… (And An Other Thing…)”, ufficialmente ritenuto l’ultimo capitolo della serie, ma NON scritto da Adams (deceduto nel 2001).

Voto: 4,5/5
libro iconalibro iconalibro iconalibro iconamezzo libro icona

Voto totale saga: 3,5/5
libro iconalibro iconalibro iconamezzo libro icona



[poll id=”35″]


P.S. Ho visto anche il film ispirato a questo libro. Se sei interessato/a a conoscere la mia opinione di lettrice sul film, leggi qui.


 

error: Attenzione! Questo contenuto è protetto!
Wordpress Copy paste blocker plugin powered by http://jaspreetchahal.org