Bel Amì recensione

recensione bel amìTitolo originale: Bel Amì
Anno di pubblicazione: 1885
Autore: Guy de Maupassant
Genere: Romanzo
Titolo in Italia: Bel Amì
Anno di pubblicazione ITA: 1895

Georges Duroy è un giovane spiantato, rientrato in Francia da due anni, dopo essere stato ufficiale negli Ussari in Algeria. Da sei mesi si trova a Parigi, dove sperava in grandi successi e sfarzi, ma, per il momento la fortuna, sembra essersi scordata di lui.
Così, incontriamo il nostro uomo con pochi soldi in tasca e grosse difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Il lavoro (come impiegato alla Ferrovie) non lo soddisfa per nulla e sembra non dischiudessi alcuna possibilità di carriera. Sennonché, una sera, per puro caso, incontra un vecchio commilitone, Charles Forestier, al quale la fortuna sembra davvero aver arriso. L’uomo, infatti, è caporedattore de La Vie Française, è sposato con una donna bellissima ed intelligente e incoraggia Duroy a diventare anche lui giornalista, procurandogli un incontro con il direttore del giornale per il quale lavora.
E da qui cominceranno le “avventure” di questo protagonista, pronto a cogliere e a cavalcare l’onda del successo. Cinico ed arrivista, Duroy farà di tutto pur di conquistare fama, soldi e posizione sociale. In questo, sfruttando il suo innegabile fascino, lo aiuteranno anche le donne (scientemente o meno) che gli cadranno ai piedi e che lui non si farà scrupoli ad usare.

Duroy non può proprio essere definito un esempio incolmabile di protagonista, anzi… non ho problemi a definirlo un vero e proprio antieroe. Cinico, arrivista, superficiale, freddo e calcolatore, arrampicatore sociale, scaltro, egoista. Insomma, un’accozzaglia di aggettivi che lo rende pericoloso e molesto e, proprio per questo, vittorioso. Dal mio punto di vista, nelle pagine di Maupassant si nasconde anche un grande pessimismo, se si pensa (ed è, purtroppo, prassi ancor valida oggi) che chi meglio si sa vendere, riesce in tutto, anche senza avere doti o capacità particolari. In definitiva, è solo una questione di apparenza e di saper ben giocare le carte di cui si dispone. Alla fine, la lettura di questo libro mi ha lasciato una profonda tristezza addosso, anche se, dal finale, non si potrebbe chiedere nulla di meglio (matrimonio sfarzoso, successo, posizione, ect.). Concludo con le parole di Eraldo Affinati, che descrivono perfettamente quello che anche io ho provato a conclusione del libro: «Anche se pare la celebrazione di un trionfo, lascia l’amaro in bocca

Dal libro sono stati tratti numerosi film, l’ultimo dei quali (uscito nel 2012) vede come protagonista il pallido vampiro di Twilight (o il Cedric Diggory di Harry Potter), Robert Pattinson, qui imbellettato con cilindro e cravatta nera.

 

Voto: 3,5/5
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