Poster girl

poster girl

Titolo originale: Poster girl
Autrice: Veronica Roth
Genere: Distopico
Anno di pubblicazione: 2022
Titolo in Italia: Poster girl
Anno di pubblicazione ITA: 2023
Traduzione di: Roberta Verde
Pagine: 252

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Esce oggi Poster girl; parliamone insieme!

Quel che è giusto… è giusto.

Questa è la storia che le hanno sempre raccontato e nella quale lei ha sempre così ciecamente creduto da diventare l’immagine stessa della propaganda.

Lei è Sonya Kantor, la ragazza poster; il suo volto rappresenta infatti la Delegazione, un governo – o meglio un regime – basato su un sistema di punteggi e un controllo costante sulla popolazione grazie a un’innovativa tecnologia direttamente impiantata nell’occhio dei cittadini.

Tutto questo, però, si è bruscamente interrotto: una rivolta ha rovesciato la Delegazione istituendo al suo posto un Triumvirato nel quale il rigido codice morale precedente è stato annullato (e i dispositivi di controllo – teoricamente – eliminati).

Sonya, tuttavia, assieme agli altri che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi nell’Apertura, una città-prigione.

Per Sonya adesso però si apre una possibilità di libertà: trovare una ragazza – Grace Ward – sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina e restituirla alla famiglia originaria.

Ma la missione sembra impossibile… e perché coinvolgere proprio lei, il volto della Delegazione?

A dieci anni dal suo esordio con la serie di Divergent, Veronica Roth torna con un nuovo romanzo distopico.

Non posso dirmi una fan di Divergent e compagnia bella, ma devo dire che qui con Poster girl Veronica Roth mi ha piacevolmente sorpreso.

Le tematiche sono condotte in maniera più matura e ho apprezzato molto il cambio di prospettiva.

Di solito, infatti, nei romanzi dispotici il protagonista si oppone con tutte le sue forze al regime ben comprendendo quanto il sistema sia sbagliato; qui invece Sonya stava bene dove stava, nella Delegazione, ad accumulare punti, a crogiolarsi nella sua mediocrità senza porsi alcuna domanda sulla giustezza o meno del regime.

Il percorso quindi procede in parallelo: quanto più Sonya cerca Grace, tanto più è costretta a far i conti con se stessa, a quanto ha volutamente ignorato durante il regime.

Oltre a questo devo dire di essere rimasta intrigata anche dall’indagine in sé anche se non posso negare che qualcosa, nell’evoluzione della storia, sia abbastanza prevedibile.

Altro bonus, la capacità di condurre una buona storia con alcuni spunti interessanti e originali per meno di 300 pagine rendendola così piacevole da leggere e affatto pesante.

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