Perché non l’hanno chiesto a Evans? recensione

recensione perché non l'hanno chiesto a evans?Titolo originale: Why didn’t They ask Evans?
Anno di pubblicazione: 1934
Autrice: Agatha Christie
Genere: Giallo
Titolo in Italia: Perché non l’hanno chiesto a Evans?

Bobby, figlio del vicario di Marchbolt (Galles), sta giocando a golf con il dottor Thomas. Alla sedicesima piazzola, Bobby tira. La pallina gli fa dispetto, schivando la buca ad angolo retto e sparendo nella foschia che sta cominciando ad alzarsi dallo strapiombo della scogliera a poche centinaia di metri da loro. Bobby sente un grido: speriamo che non abbia colpito nessuno!
Tuttavia, il suo compagno non è dello stesso avviso ed è sicuro di non aver sentito nessun grido. I due riprendono a giocare, arrivando così alla diciassettesima buca. Bobby sbaglia maldestramente il tiro e la pallina sparisce nel vuoto, oltre lo strapiombo. Con prudenza, avvicinandosi all’unico punto dal quale è possibile discendere la scogliera, Bobby fa capolino dal precipizio ed è lì che lo vede: un uomo è precipitato!
Bobby ed il dottor Thomas corrono per cercare di dare soccorso. Lo sconosciuto sembra avere quarant’anni e sembra respirare ancora, anche se è privo di sensi. Il medico gli tasta il polso, lo esamina rapidamente e capisce subito che non c’è nulla da fare: la spina dorsale dell’uomo è spezzata.
Così, i due si accordano: Bobby veglierà l’uomo in fin di vita, mentre il dottore andrà a cercare aiuto (anche se forse era logico fare il contrario…).
Passano i minuti. Bobby, scosso da quella scoperta, si accende una sigaretta e si accascia su di uno spuntone di roccia in attesa della fine di quell’uomo. Quando quello, improvvisamente, riprende i sensi, spalanca gli occhi azzurri e chiede: «Perché non l’hanno chiesto a Evans?».
Il suo corpo è scosso da un tremito, la sua mascella cede ed eccola: la fine dell’uomo è arrivata.
Impietosito, Bobby fruga nelle tasche dell’uomo per trovare un fazzoletto con il quale coprirgli il volto e trova la foto di una giovane donna bellissima.
Proprio in quel momento, dalla cima della scogliera arriva un altro uomo (un tale di nome Bassington-ffrench), che, aggiornato sui tristi eventi dallo stesso Bobby, si offre di vegliare lo sconosciuto (visto che Bobby è in ritardo per suonare l’organo in chiesa). Bobby accetta il provvidenziale aiuto e lascia Bassington-ffrech con il morto.
Si apre, ma si chiude rapidamente, l’inchiesta su questo incidente (non il primo in quella zona pericolosa) e la colpa della tragica fine dello sconosciuto (identificato poi dalla sorella dello stesso come Alexander Picard) viene imputata al Consiglio comunale, il quale dovrà immediatamente disporre delle barriere lungo la scogliera per evitare che tali eventi si verifichino ancora.
Ma farà realmente così semplice?
Dopo aver rivelato le ultime parole alla sorella dell’uomo, strani eventi iniziano a succedere nella vita di Bobby. Prima la strampalata e improvvisa (e molto succulenta… forse troppo) offerta di un lavoro come direttore di piantagione all’estero e poi… Morfina! La birra di Bobby è stata avvelenata. In che cosa si è invischiato Bobby?

Nessun investigatore classico è protagonista di questa vicenda. Tutto è lasciato nelle mani di Bobby e di Frankie (sua amica di nobili origini con vari agganci e molta disponibilità economica), improvvisatesi entrambi novelli detective.
Devo ammettere d’aver molto apprezzato il personaggio forte (e anche un po’ ficcanaso) di Frankie ed il gioco tra delitti ed amore che si crea in questo romanzo.
Ci sono alcuni punti della vicenda che risultano un po’ forzati e un po’ troppo provvidenziali (niente spoiler: mi fermo qui!). Tutto sommato, però, la storia è credibile e regge il fatto che entrambi i giovani cerchiano la soluzione di questo intrigato caso senza avvalersi dell’aiuto della polizia.
Certo, non si tratta dei migliori libri della Christie, ma la lettura è comunque piacevole ed intrigante. Il collegamento tra i vari fatti è interessante e ben congeniato.

valutazione perché non l'hanno chiesto a evans?


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