Nevernight

Titolo originale: Nevernight
Autore: Jay Kristoff
Genere: Fantasy/Young Adult
Anno di pubblicazione: 2017
Titolo in Italia: Nevernight
Anno di pubblicazione ITA: 2019
Trad. di: Gabriele Giorgi

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Di Nevernight ho deciso di dare una valutazione complessiva dell’intera trilogia (invece di fare a pezzettini come mio solito).

Perché?

Perché lo stesso Kristoff ci presenta la sua trilogia come la nascita, la crescita e, infine, la morte (tranquilli, nessuno spoiler; viene detto nell’introduzione) della nostra eroina, Mia Corvere.

Inoltre, i tre libri sono usciti contemporaneamente qui in Italia per Oscar Vault.

Così, dato che il progetto va visto a maggior ragione nell’insieme, ho preferito dare un’opinione complessiva.

Quindi: Mia Corvere non ha avuto certo un’esistenza facile. Oh, è cominciata bene per carità, ma la situazione è precipitata rapidamente.

Varie peripezie – non vi dico quali ? – la porteranno a unirsi alla Chiesa Rossa, una congrega di assassini prezzolati…

… e da lì al compimento del suo destino: quello di detronizzare un imperatore, distruggere un sistema e polverizzare una città.

Mai dimenticare, primo della serie, ci catapulta in un mondo che ho trovato molto originale; reso ancor più dinamico dalle note a piè di pagina che arricchiscono la narrazione con miti e aneddoti.

Non aspettatevi un testo perbenista o una storia compita e precisina; la narrazione è molto cruda, le scene (di morte, di sesso etc.) sono minuziosamente dettagliate, il narratore sboccato, chi deve morire fa una brutta fine per nulla poetica e alla protagonista se le cose possono andare male andranno peggio.

Le premesse di questo primo volume gettano le basi per grandi evoluzioni e ingolosiscono anche perché ho avvertito la caduta – finalmente! – di un certo “manierismo di genere” (= dove tutti si vogliono bene e anche il tuo nemico può diventare tuo amico, la protagonista è sempre perfetta e fa sempre la cosa giusta, etc.)…

… e infatti, poco dopo aver finito il primo, ho attaccato subito I grandi giochi.

E già qui le cose iniziano un pochetto a cambiare perché, alla fine, forse anche il tuo nemico può diventare tuo amico, le cose comunque si aggiustano e dai, volemose un po’ bene tutti.

A parte questi “inghippi”, comunque anche il secondo volume regalava delle aggiunte interessanti (anche se forse dilatava un po’ troppo gli avvenimenti).

È stato con Alba oscura che, purtroppo, sono rimasta un po’ delusa.

Le scelte di evoluzione narrativa diventano prevedibili; gli eventi si dilatano per troppe pagine; i colpi di scena non sono poi così sorprendenti e la conclusione è un po’ sottotono.

Globalmente è una serie che mostra sicuramente grandi spunti di originalità (word building promosso), con personaggi interessanti e peculiari.

La storia ha peccato, dal mio punto di vista, per volersi alla fine ridurre troppo negli schemi che, in realtà, avevo sperato avesse scardinato (viste le premesse dei primi volumi).

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