Morte a Oriente

morte a oriente

Titolo originale: Death in the East
Autore: Abir Mukherjee
Genere: Giallo
Anno di pubblicazione: 2019
Titolo in Italia: Morte a Oriente
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Alfredo Colitto
Pagine: 380

Preceduto da:
– L’uomo di Calcutta
– Un male necessario
Fumo e cenere

– Ho ricevuto una copia di questo libro

Dopo gli eventi del terzo capitolo della serie (attenzione quindi a proseguire nella lettura di questo articolo se non hai letto “Fumo e cenere“), il nostro Sam Wyndham non può più continuare a ignorare i suoi demoni: deve sconfiggere la sua dipendenza dall’oppio.

Per farlo, su consiglio del dottore Chatterjee, si sta recando nell’ashram di un sant’uomo di duecentocinquant’anni capace di curare qualsiasi cosa.

In un Raj in cui il sentimento anti-coloniale cresce sempre più, spinto anche dallo sciopero generale indetto da Gandhi, Wyndham si ritroverà a doversi confrontare non solo con l’O(ppio) ma anche con un morto che torna dall’oltretomba e un assassinio legato all’inizio della sua carriera in polizia nel 1905.

Morte a Oriente conferma una serie molto interessante dal punto di vista della ricostruzione storica e sociale che qui si riflette anche nella decisa presa di posizione di Surendranath “Surrender-not” Banerjee.

La dinamica tra colonialisti e colonizzati, i pregiudizi e le difficoltà in cui la stessa amicizia tra i due personaggi principali incappa sono elementi realizzati benissimo e mostrano un quadro estremamente realistico.

L’intreccio tra presente e passato – con flashback ben dosati – e tra Londra Vittoriana e India crea una dinamica intrigante che spinge a leggere e non fermarsi.

Insomma, un’ottima storia scorrevole e intrigante; anche se entrambi i gialli – quello del 1905 e quello presente – sono comunque prevedibili (si capisce dove si vuole andare a parare molto rapidamente, insomma).

Il richiamo a un must del genere (l’omicidio nella stanza chiusa) e alcune dinamiche classiche alla Agatha Christie rendono questo libro – e la serie in generale – ottime per mettersi alla prova al fianco del comandante Wyndham.

Come sai, sono approdata a questa serie leggendo per primo il terzo volume ma devo dire che, nonostante la mia ignoranza delle precedenti avventure del capitano inglese, anche Morte a Oriente è una storia che si legge bene ed è auto-conclusiva come le precedenti (e non è stato un problema non aver letto i precedenti capitoli perché l’autore ben contestualizza tutto senza ricapitolare in maniera pensante).

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