L’ultima gru di carta

l'ultima gru di carta recensioneTitolo originale: The last paper crane
Autrice: Kerry Drewery
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2020
Titolo in Italia: L’ultima gru di carta
Anno di pubblicazione ITA: 2020
Illustrazioni di: Natsko Seki
Trad. di: Elisa Puricelli Guerra

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Quando Little boy venne sganciato su Hiroshima, l’operazione venne definita «impeccabile».

Un successone insomma… L’ultima gru di carta

Punti di vista perché chi quella bomba se la ritrovò sulla testa non pensò certo a un successo ma a un disastro, un’apocalisse i cui devastanti effetti s’impressero nelle menti e dei corpi di molti.

Ichiro e il suo amico Hiro non riescono nemmeno a realizzare cos’è quel bagliore improvviso che brucia, ustiona e distrugge.

Ma devono muoversi per cercare la sorellina di Hiro, Keiko, che al momento dell’esplosione si trovava all’asilo.

Feriti e confusi i due si muovono in un paesaggio dai contorni surreali; la città che conoscevano non esiste più… le persone che conoscevano non esistono più.

Riescono comunque a trovare la bimba, ma ancora non sanno che sulla testa gli è appena esplosa una delle bombe più letali della storia umana e l’atomica non ha ancora finito la sua opera di distruzione.

La narrazione è molto lineare, adatta a un pubblico giovane; la grafica tra illustrazioni e cerchi rossi che evidenziano alcune frasi trovo sia pensata proprio per loro.

Per questo lo farei sicuramente leggere a un/a ragazzo/a tra i 10 e i 15/16 anni perché l’autrice e l’illustratrice hanno trovato un modo davvero delicato per presentare i danni – non solo materiali – di un bombardamento senza svilire il carico psicologico o renderlo troppo pesante.

Ecco la definirei – per quanto mi rendono conto che il termine risulti inappropriato visto il tema – una favola con un finale dolce, poetico a cui è impossibile restare indifferenti.

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