L’isola della paura recensione

Recensione L'isola della pauraTitolo originale: Shutter Island
Autore: Dennis Lehane
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2003
Titolo in Italia: L’isola della paura
Anno di pubblicazione ITA: 2005

Teddy Daniels, agente dell’F.B.I., ha un nuovo caso. Dovrà recarsi nel particolare istituto/manicomio per criminali pericolosi, Ashecliffe. Ricavato da una vecchia postazione militare, il posto si trova su di un’isola a picco sul mare (e con il mare Teddy ha sempre avuto grossi problemi, fin dall’infanzia).

Assieme a lui, l’agente Chuck Aule, simpatica e spiritosa spalla del burbero e molto professionale Teddy.

Insomma, i due si trovano sull’isola per un fatto molto particolare. Una paziente, Rachel Solando (colpevole di aver ucciso i suoi tre figli), è misteriosamente scomparsa dalla sua cella con sbarre alla finestra, porta chiusa dall’esterno e corridoi pieni di inservienti e guardie. Non solo: nella sua cella, Teddy rinviene uno strano foglietto, su cui è scritto come un codice: “La legge del quattro. Chi è il numero 67?”

Nessuno l’ha vista, le battute di ricerca sull’isola hanno dato esiti negativi: niente da fare, Rachel Solando è pericolosa e ancora libera di circolare. Eppure, l’isola non è enorme… Come avrà fatto a scappare a tutti i controlli e ai sorveglianti?

C’è qualcosa che non torna; qualcosa di non detto; qualche verità nascosta.
È anche questo che Teddy e Chuck devono scoprire. Dico anche, perché Teddy è lì per un secondo motivo (non ufficiale): trovare l’uomo che ha ucciso sua moglie.

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G-E-N-I-A-L-E.
Ho ben poco altro da aggiungere. Avevo visto il film con Leonardo di Caprio nel ruolo di Teddy e Mark Ruffalo in quello di Chuck. Interpretazioni magistrali (accanto a quella di Ben Kingsley, che interpreta il primario dell’istituto, il dott. John Cawley). Insomma, il film mi aveva lasciato entusiasta (e – positivamente -piena di dubbi sulla fine).

l'isola della paura - scuter island

Purtroppo, ho saputo che il film era stato tratto da un libro solo dopo averlo visto, ma ho pensato di dedicarmi ugualmente alla sua lettura.

In verità, temevo un po’ che la storia avrebbe potuto interessarmi meno, dal momento che già ne conoscevo il finale, e invece… invece quella tensione ben tenuta, quei personaggi ben definiti, quel dubbio impossibile da scacciare mi hanno accompagnata durante tutta la narrazione.

Davvero un romanzo sapientemente condotto.

Nonostante i personaggi siano davvero ben approfonditi e se ne conoscano le sfaccettature del carattere, si rimane sempre in dubbio se fidarsi della loro prospettiva; nel senso che permane un forte senso di disagio e imbarazzo nel comprendere davvero dove si trovi la verità. E questo l’ho trovato davvero un aspetto molto ben realizzato: instillare il dubbio nel lettore.

Ambienti curati e atmosfera densa di tensione e incertezza.
Finale ottimo; tanto che se non ci fosse stato il capitoletto conclusivo io avrei continuato a gridare

Attenzione: Mega spoiler!!!

al complotto!

l'isola della paura - valutazione


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