Titolo: L’impresa di Pitea
Autore: Francesco Gioia
Genere: romanzo storico
Anno di pubblicazione: 2021
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
recensione a cura di Jack Aubrey
IV secolo a.C. Roma non è altro che una piccola cittadella sul Tevere, ma a Taranto, prima e ultima colonia spartana nella Magna Grecia, sta per venir avviata una grande impresa che porterà un novello uomo libero fino ad Albione.
Infatti Pitea, principe della Massalia e ora ex gladiatore a Taranto, viene liberato dal tiranno (in accezione diversa da quella che gli imputiamo oggi, perché indica un governatore eletto della polis) Fedro che gli affida una missione ad alta importanza politica: riportare a casa una fanciulla rapita, Patusa.
Così per un gioco del destino, il rapito dovrà salvare per i suoi rapitori la ragazza rapita (🤪) per salvare moglie e figlioletta… anche loro rapite, ma tra gli uomini di Pitea si nasconde una serpe che cercherà di far fallire la missione per i suoi interessi.
Nasce così un’impresa che porterà il principe della Massalia da Taranto all’Inghilterra, passando dalle famose e misteriose colonne d’Ercole.
Tra rapimenti, salvataggi, traditori e mostri riuscirà Pitea a salvare Patusa e a riabbracciare la sua famiglia e tornare nella sua terra natia?
L’epopea di Pitea è una piccola gemma moderna dell’antichità.
La storia si ispira ai reali viaggi di Pitea, un navigatore e geografo greco che oltre alle isole britanniche raggiunse anche l’Islanda e la Groenlandia.
L’avventura parte un po’ a rallentatore, ma una volta ingranata la marcia l’azione coinvolge in un crescendo di emozioni.
Tuttavia, i personaggi – escluso Pitea – sono un po’ macchiette, non hanno spessore e non riescono a bucare la carta, rendendo la lettura meno coinvolgente se il protagonista non è sotto il riflettore.
In conclusione se cerchi un buon libro di avventura ed esplorazione dal sapore antico da leggere in una bella giornata di pioggia o sotto l’ombrellone, questo fa per te.
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